Giffoni 55, BigMama: “Ci vorrebbe maggiore empatia per rendere il mondo un posto con più luce”

BigMama torna a Giffoni per parlare con la stampa di cio che è, è stato, e che sarà, e lo fa con il suo caratteristico carisma.

Al Giffoni Film Festival non si parla solo di cinema, ma c’è spazio per l’arte tutta, e la musica non fa certo eccezione. E se guardiamo al panorama musicale nostrano, c’è una cantante che con il Giffoni ha davvero un rapporto particolare.

Marianna Mammone in arte BigMama, ospite della kermesse il 21 luglio, esordisce in conferenza stampa raccontando il suo forte legame con il festival: “Per me Giffoni rappresenta una delle tappe più importanti della mia vita, sicuramente la prima in assoluto, perché il mio primo concerto l’ho visto a Giffoni: era il film festival del 2013 e c’era questo concerto di Ensi, Clementino e Salmo. All’epoca non ascoltavo quel genere di musica, sentivo più pop inglese (ascoltavo i One Direction!) mentre il rap lo sentiva mio fratello, e anzi gli chiedevo sempre di toglierlo quando lo metteva” racconta “Però mia madre mi disse che mio fratello da solo al concerto non ce lo mandava, per cui andai anche io. Ma durante il concerto io rimasi assuefatta da quello che vedevo… Per me c’è un prima e un dopo quel concerto. Tornata a casa, il giorno dopo, mi misi a vedere a ripetizione i video che avevo fatto sul cellulare, soprattutto quelli di Salmo. Lui diventò il mio idolo, e lo è ancora, e lo ascolto anche tutti i giorni. Il modo di scrivere nei suoi testi la rabbia che aveva, il modo in cui era capace di buttarla fuori – e io avevo bisogno di buttare fuori molta rabbia – mi ha insegnato e mi ha spinto a scrivere“.

Oggi la rabbia c’è sempre, ma non è più così nociva per la mia mente come lo era una volta. Prima la rabbia la riversavo tutta su me stessa, punendomi in un certo senso, ma ad oggi non la provo più nei miei confronti. Cerco di non riversarla su nessuno. Ok, sono arrabbiata per i fatti miei, ma questa cosa non avrà nessuna ripercussione né su di me, né su chi mi circonda. E credo che questo sia il modo più giusto per provare emozioni forti come la rabbia, che sono difficili da trattenere. Da un certo punto di vista, è cambiato proprio il mio approccio nei confronti di queste emozioni, e la canzone ‘La Rabbia non ti basta‘ ha voluto proprio mettere un punto: nel senso che non devi arrabbiarti con te stessa, perché quando vuoi fare una cosa alla fine pian piano ci riesci. E riuscire a portare questo messaggio sul palco più grande d’Italia per me è stato fondamentale; è stata una carezza alla Marianna bambina che ha dovuto sopportare quello che ha sopportato e una carezza alla Marianna di oggi che aveva bisogno di quel palco e che aveva bisogno di far ascoltare la propria voce”.

Ma, aggiunge, “la Marianna di adesso si rende conto che tutto questo non è bastato, nel senso che abbiamo fatto dei passi avanti, soprattutto in quel periodo, ma una volta caduta quell’immagine che loro volevano vedere di una donna spezzata che aveva avuto la sua rivincita romantica, e hanno visto invece una donna che ha il coraggio di fare quello che vuole e di essere se stessa… Questa cosa gli ha dato molto fastidio. E lì ho capito che forse devo fare molto, molto lavoro” ricordando la volta in cui a un concerto si presentò, invece che come “la ragazzina bullizzata”, da donna consapevole e, scandalo degli scandali, con un costume di scena in cui si vedevano le gambe (tra l’altro, precisa, quelli erano in realtà leggings color carne).

Dopotutto, la vita di questi tempi non è facile per nessuno: “In questo preciso momento stiamo facendo leva sul potere che ha l’odio. Tutta la politica del momento adesso è basata nell’effettivo sull’odio, e arriva molto forte anche qui. Me ne rendo conto anche dalle cose più piccole, come chi utilizza l’odio sui social, e dalle cose più grandi, come chi preferisce non votare o ha degli schieramenti tutti strani e particolari” spiega “Penso però che il mondo prima o poi avrà il suo ricambio, e che dopo ogni periodo buio ci sia sempre un periodo di luce. E quindi sono sicura che fare leva sulle nuove generazioni in questo modo, i ragazzi che hanno tanto da dire, è qualcosa che un domani porterà ad avere un mondo sicuramente migliore, soprattutto dal punto di vista dell’empatia, perché è quella che manca“.

Quindi secondo me diventare, anzi, ritornare umani – perché umani purtroppo ci si nasce, ma poi se prendi le strade sbagliate si diventa altro – è possibile nel momento in cui da genitore riesci a passare ai tuoi figli un qualcosa che abbia senso, a insegnare il rispetto, l’amore, l’empatia“.

Ma cosa c’è nel futuro di BigMama? Magari uno stint da conduttrice? “A me piace tantissimo uscire un po’ dalla mia comfort zone. Ormai nella mia testa dico ‘Sì le canzoni le so scrivere, ma voglio vedere cos’altro so fare!’. E la cosa bella – e per questo ringrazio anche chi mi ha chiamato a fare trasmissioni in televisione – è proprio il fatto che accettano il mio modo di essere spontanea. Cioè io proprio prendo il copione e faccio ‘Ok’, e lo butto. Mi piace andare a braccio, perché sono più naturale, e quella cosa mi rende più me. Marianna è quello, capite, e se fossi più costruita forse farei altro nella vita. Per cui la televisione mi intriga tanto, e anche quando ho fatto l’esperienza dell’Eurovision, io mi sono divertita dal primo giorno all’ultimo, per me è stato bellissimo. Quando sono arrivata a Basilea sembravo una bambina al luna park. Sono strafelice, e questa cosa si deve vedere. Anche perché è un po’ un grande tratto distintivo della mia generazione, siamo caotici, ed è bellissimo da vedere“.

Sto progettando di fare cose nuove, perché è un mondo che vorrei scoprire di più però la mia priorità è rimanere nella musica, per cui c’è un momento in cui devo scrivere e fare concerti, e poi quando ho più tempo, come quest’anno che ne ho avuto modo, ho detto ‘Andiamo in televisione e vediamo come va’. E devo dire che è andata bene, quindi ora mi dovrei fare tipo 6 mesi da una parte e 6 dall’altra… E in vacanza? Mai!” conclude scherzando.

Foto e articolo di Laura Silvestri