Ralph Spacca Internet – La Recensione

Viaggio Nella Rete

 

Nel sequel di Ralph Spaccatutto ritroviamo i due migliori amici, Ralph e Vanellope, alle prese con le meraviglie – e gli orrori – della rete. Alla sala giochi si è verificato un incidente che ha portato allo spegnimento del gioco di Vanellope. Per tentare di rimediare, la principessa ribelle e il cattivo-per-niente-cattivo si addentrano nei meandri dell’internet, dove scopriranno un nuovo, incredibile mondo.

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Dopo aver debuttato oltreoceano nel periodo del Ringraziamento, Ralph Spacca Internet arriverà nelle sale italiane in tempo per festeggiare il nuovo anno, iniziando “col botto” un 2019 targato Disney, ricchissimo di titoli dal grande potere attrattivo.

Sarà infatti l’anno dei live-action di Aladdin Dumbo, del ritorno di Toy Story e Frozen, del remake del Re Leone e del nuovo episodio di Star Wars, oltre ad essere, probabilmente, l’ultima volta in cui vedremo combattere fianco a fianco tutti i nostri supereroi preferiti in Avengers: Endgame – preceduto da Captain Marvel e seguito da Spider-Man: Far From Home (distribuito però dalla Sony) -.

Spetta dunque ai personaggi che popolano il Litwak’s Arcade dare il buon esempio – almeno qui in Italia -, e dare inizio ai giochi nel migliore dei modi.

Ralph Spacca Internet coglie appieno lo zeitgeist attuale, facendo affidamento sull’ibridazione tra vecchio e nuovo, riportando in auge – come nel primo capitolo – il mondo dei videogiochi vecchio stile, ma affiancandolo alle innovazioni – in meglio o in peggio che siano – che qualche cavo e tanti 0 e 1 possono regalarci al giorno d’oggi, grazie al magico universo del World Wide Web.

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Ed ecco apparire – in una città costituita da strati e strati di edifici – le torri di Google, Amazon, eBay, il regno Disney, YouTube e chi più ne ha, più ne metta. Come Ralph (John C. Reilly) e Vanellope (Sarah Silverman), ci meravigliamo davanti alla minuziosa creazione di una realtà virtuale per noi parte della quotidianità, ma estranea a questi personaggi, e tuttavia resa in modo tale da suscitare risate e annuenze da parte dei consapevoli spettatori dinnanzi ai fastidiosi pop-up – uno dei quali doppiato, nella versione italiana, da Salvatore Aranzulla -, alle complicate aste on-line, ai pericolosi RPG virtuali – ne sanno qualcosa Favi J e LaSabri – e ai buffi video di natura virale.

«L’idea di personificare il web è una diretta conseguenza di quella alla base del primo film, dove i vecchi videogiochi venivano trasformati in luoghi accessibili, che si potevano visitare, e di cui si potevano conoscere i personaggi. Così abbiamo fatto per questo film, ma è stata una sfida non indifferente, più complicata di quel che pensassimo inizialmente. Credevamo che la rete fosse un posto così astratto, ma poi parlando con diversi esperti, abbiamo realizzato quanto fosse tattile e reale. Abbiamo visitato delle fabbriche dove sono contenuti i server, e di questi edifici potete trovarne a bizzeffe in tutto il mondo, collegati da miglia e miglia di cavi. Così abbiamo capito che, in realtà, internet era più come una città antica, un pò come Roma, dove le parti originali sono tutte posizionate verso il centro, mentre ci si espande intorno ad esse, crando una sorta di sfera, con le innovazioni che si ergono in superficie» spiega uno dei registi, Rich Moore, in conferenza stampa.

E aggiunge Johnston: «Il nostro scenografo ha effettivamente studiato la struttura architettonica di Roma, e quindi questa sorta di Lasagna – una città costruita strato su strato su strato – è esattamente l’idea che ci eravamo fatti del web».

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Ma mai come in questo caso, la carta vincente del film è rappresentata dall’umorismo, dalla autoconsapevolezza dei propri mezzi, e dallo sfondamento ad arte della quarta parete: in casa Disney si trae spunto dalla propria eredità e dall’influenza che essa ha avuto sulla cultura popolare nel corso degli anni per dar vita ad alcuni dei segmenti più memorabili nella storia dell’animazione, come quello con protagoniste Vanellope e le altre principesse – tra le cui voci italiane troviamo anche Serena Rossi, Nicoletta Romanoff e Mélusine Ruspoli – e di cui, vi diciamo già, avete visto solo un assaggio nel trailer e nelle clip.

Al riguardo, si esprime Moore: «La scena delle principesse è nata quasi per scherzo, sulla scia del “Però, sarebbe divertente vedere interagire questi personaggi”, ma è diventata qualcosa di davvero profondo. Anche adesso, parlando con le persone, vedo quanto significhi davvero per loro riportarle tutte insieme sullo schermo, inserirle in un contesto moderno, umanizzarle ancor di più, in un certo senso. Il progresso avviene nei modi più inaspettati: chi avrebbe mai detto che un film di Ralph sarebbe potuto essere l’inizio di una nuova era per le principesse Disney!»

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Ma in fin dei conti, puntare “verso l’infnito e oltre” è la filosofia della compagnia, e lo stesso Moore conferma: «Ai Walt Disney Studios, fin dal principio, il “metodo” è sempre stato quello di lasciarsi guidare dall’immaginazione. Anche ai tempi in cui Walt diede inizio a tutto questo, venivano incentivate le menti creative, le menti tecnologiche, per dar sempre vita a qualcosa di nuovo. È davvero entusiasmante».

E siamo perfettamente d’accordo con Johnston quando sostiene che «il mondo di internet è così vasto, così mutevole – sta cambiando anche ora, ed è cambiato chissà quanto da quando abbiamo iniziato a parlare dieci minuti fa -. La sfida più grande è stata forse quella di porre alla base del film una storia semplice, ma durevole, una storia di amicizia dal valore universale, nonostante la sua intimità. In ogni amicizia ci saranno sempre degli alti e bassi, delle complicazioni, quindi per noi cogliere tutto questo e fare in modo che non venisse adombrato dalla maestosità della sua ambientazione, è stata probabilmente la parte più difficile. Il cuore della pellicola, la storia, doveva “guadagnarsi” la sua spettacolare cornice visiva. Se la storia di fondo non avesse funzionato, tutto il resto avrebbe rappresentato solo la ciliegina… senza la torta».

È dunque l’amicizia alla base di questo divertente viaggio nella rete – come fu anche per il primo film -; un’amicizia che viene messa alla prova e rinforzata da situazioni, decisioni e sacrifici, proprio come nella vita reale. Solo con qualche byte di differenza…

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Ralph Spacca Internet sarà al cinema dal 1 Gennaio.

Laura Silvestri

Disclaimer
Immagini: Google Immagini
Foto: Laura Silvestri

 

Info







Titolo Originale: Ralph Breaks The Internet







Durata: 112'







Data Di Uscita: 1 Gennaio 2019







Regia: Phil Johnston, Rich Moore







Con:




John C. Reilly, Sarah Silverman,




Gal Godot, Alan Tudyk,




Jane Lynch, Taraji P. Henson, 




Jack McBrayer, Ed O'Neill







Distribuzione: Walt Disney Studios

 

Buon Natale Da Time Stone Entertainment – I Film Da Guardare In Famiglia

 

 

Per festeggiare il Natale, cosa c’è di meglio che andare al cinema con tutta la famiglia? La redazione di Time Stone Entertainment vuole farvi gli auguri consigliandovi i tre film che renderanno più magiche le vostre feste!

 

Il Ritorno Di Mary Poppins

 

BumbleBee

 

Spider-Man: Un Nuovo Universo

E allora buone feste da tutti noi, e buona visione!

 

Redazione Time Stone Entertainment

 

 

Spider-Man: Un Nuovo Universo – La Recensione

C’è Un Solo Spider-Man… O Forse No?

Un misterioso macchinario ideato dalle Fisk Industries causa una collisione tra realtà parallele, tutte abitate dal proprio “amichevole Spidey di quartiere”. Per evitare disastrose ed irreparabili conseguenze, Miles Morales e gli altri membri del Ragnoverso dovranno unire le forze e tentare di riportare alla normalità le loro realtà.

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Questo Natale preparatevi ad accogliere nelle sale delle vostre città uno – anzi, molti – dei supereroi più amati dai fan dei fumetti e non: Spider-Man. E Spider-Man. E Spider-Man. E… Beh, avete afferrato il concetto.

Spider-Man: Un Nuovo Universo porterà infatti sul grando schermo differenti versioni dell’eroe mascherato, dai più conosciuti Peter Parker (Chris Pine e Nick Johnson) e Miles Morales (Shameik Moore), alle “varianti” più insolite, come Peni Parker (Kimiko Glen) e Spider-Ham (John Mulaney), a cui si aggiungeranno anche lo Spider-Man Noir di Nicolas Cage e la Spider-Gwen di Hailee Steinfeld.

Riprendendo un’idea vista precedentemente su carta – come nell’arco narrativo Spider-Verse del 2014 – e in tv – nella terza e quarta stagione di Ultimate Spider-Man: Web Warriors -, il lungometraggio animato diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rotnam, e scritto da Phil Lord e Chris Miller, ci fa dono di una delle migliori pellicole sul personaggio, accrescendo, ancora una volta, l’impatto a lungo termine dell’Uomo Ragno sulla cultura popolare.

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Protagonista principale del film è Miles Morales, lo Spider-Man di origini afro-americane/portoricane – creato da Brian Michael Bendis e Sara Pichelli –  dell’Ultimate Universe.

Il ragazzo, alle prese con la pubertà e il trasferimento in una nuova, elitaria scuola – e ultimamente poco in sintonia con l’austero padre poliziotto (Bryan Tyree Henry) – sta faticando nel trovare il suo posto nel mondo. L’unico con cui sembra riuscire ad essere sé stesso senza problemi è lo zio Aaron (Mahershala Ali), che lo incoraggia a esprimersi attraverso l’arte, e realizzando murales. Mentre Miles è intento in quest’ultima attività, viene in contatto con un ragno radiattivo, il cui morso lo doterà di straordinari poteri.

Resosi conto delle abilità acquisite, Miles inizierà a testarle per la città, imbattendosi in quella che si rivelerà essere l’ultima battaglia dello Spider-Man originale, Peter Parker, che affiderà al suo “erede” il compito di finire ciò che lui stesso aveva iniziato, e fermare i piani del malvagio Wilson Fisk/Kingpin (Liv Schreiber). Da qui, la storia prenderà una piega sempre più incredibile, portando all’incontro e alla co-esistenza, nella stessa realtà, dei vari Spidey.

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La particolarissima animazione di Spider-Man: Un Nuovo Universo – che effettua un mix di tecniche e stili, amalgamandoli con abilità e originalità -, rende piacevole e mai noiosa la visione, e aiuta lo spettatore a barcamenarsi nel variopinto mondo della storia grazie anche ad espedienti che segnano il passaggio (letterale e figurato) tra una scena, una sequenza o una situazione, all’altra – come nel caso della comparsa delle didascalie tipiche dei comics dopo l’acquisizione dei poteri da parte del protagonista.

Musiche accattivanti, pop/street art e colori psichedelici, omaggi e (auto)citazioni, umorismo on-point, ma anche significativi movimenti di macchina, momenti drammatici, di riflessione e di condivisione – e un iconico cameo del compianto Stan Lee – accompagnano Miles, Peter e gli altri nella più imprevedibile delle avventure, ricordando a loro – e a noi – che il mestiere dell’eroe può essere entusiasmante, divertente, appagante, ma anche difficile, pericoloso, e può richiedere sacrifici più grandi di quelli che molti sarebbero disposti a compiere.

Ma come già sappiamo più che bene… «Da grandi poteri derivano grandi responsabilità».

Siete pronti, dunque, a indossare anche voi la maschera e diventare degli eroi come (gli) Spider-Man?

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Spider-Man: Un Nuovo Universo arriverà nella nostra realtà cinematografica il 25 Dicembre 2018.

P.S. Rimanete fino alla fine dei titoli di coda, non ve ne pentirete.

Laura Silvestri

Disclaimer: Immagini prese da Google Immagini

 

Info

Titolo Originale: Spider-Man: Into The Spider-Verse

Durata: 117'

Data di Uscita: 25 Dicembre 2018

Regia: Bob Persichetti, Peter Ramsey, 

Rodney Rotnam

Con: 

Chris Pine, Nick Johnson, 

Mahershala Ali, Shameik Moore, 

Kimiko Glen, John Mulaney, 

Nicolas Cage, Hailee Steinfeld, 

Oscar Isaacs, Liv Schreiber

Distribuzione: Sony Pictures





Aquaman – La Recensione

Un Nuovo Re, Una Vecchia Storia

Dall’unione tra la Regina di Atlantide e un umano della terraferma nasce Arthur Curry, colui che, alla scomparsa della madre, sarebbe destinato a divenire Re di Atlantide in quanto primogenito, e a portare la pace tra i due popoli in quanto appartenente ad entrambi i mondi. Eppure sul trono di Atlantide siede suo fratello Orm, e il popolo del mare sembra essere entrato in guerra con quello della Terra. Arthur – conosciuto ormai dalla gente come Aquaman – con l’aiuto di Mera – Principessa di Xebel – dovrà trovare il modo di porre fine al conflitto, e ristabilire la pace nei due regni.

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L’anno nuovo verrà inaugurato in casa DC/Warner Bros. con l’uscita nelle sale di Aquaman, il lungometraggio dedicato al Re di Atlantide – interpretato qui da Jason Momoa -, già visto sul grande schermo in occasione del team-up di supereroi DC dello scorso anno, Justice League.

In Justice League, i contatti di Arthur con Atlantide erano ancora scarsi, salvo un paio di sue comparsate “in fondo al mar” per indagare e successivamente tentare di sventare gli attacchi di Steppenwolf.

Anche sulla terra la sua doppia identità come Aquaman non era stata ancora del tutto affermata – nonostante non si tirasse indietro nei momenti di necessità -, o, almeno, non all’inizio del film.

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In Aquaman assistiamo invece non soltanto alla crescita della sua fama da eroe in superficie, ma anche al suo riavvicinamento con il popolo marino. “Reclutato” da Mera (una splendida Amber Heard) e Volk (Willem Dafoe) per porre fine alla sete di potere e ai piani disfattisti del fratello Orm (Patrick Wilson), Arthur dovrà mettere da parte i suoi pregiudizi nei confronti di coloro che incolpa per avergli portato via la madre, e cercare di diventare l’uomo, il Re, l’Eroe di cui il popolo del mare e quello della terraferma hanno bisogno.

Tramite una quest improntata su un doppio livello, universale – la ricerca del Tridente di Re Atlan, il cui possesso lo legittimerebbe come Re di Atlantide – e personale – la ricerca del sé, come prevede il classico “viaggio dell’eroe” -, James Wan mette su le basi per un origin movie dal grande potenziale, ma che purtroppo non viene propriamente raggiunto in fase di realizzazione.

Aquaman soffre di un’ambizione forse troppo ardita, che invece di trovare remunerazione per il coraggio di aver osato, riceve una condanna per aver osato troppo. Condanna però giusta, perché la pellicola risulta esagerata sotto ogni aspetto: dall’invadentissima CGI – era logico che in un tale contesto venisse usata in grande misura, ma che non che non ne mantenesse una -, ai dialoghi eccessivamente palesi e on the nose – viene chiaramente violato il principio «Show, Don’t Tell!» -, alle strane scelte registiche, o anche in fatto di acconciature – la parrucca della Regina Atlanna (Nicole Kidman) e i capelli di Vulko e Re Nereus (Dolph Lundgren) sono un qualcosa di inguardabile, mentre è stato fatto un ottimo lavoro con il personaggio di Mera -.

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I villain, poi, non colpiscono e non affondano – perdonateci il gioco di parole -, né nel caso del fratello geloso Orm – il quale soffre anche del paragone con la sua controparte Marveliana, Loki, che può certamente vantare di una assai più abile costruzione cinematografica -, né nel caso di Black Manta (Yahya Abdul-Mateen II), che riesce ad essere persino meno memorabile di Steppenwolf – forse non per la povera Sicilia, ma per gli spettatori sicuramente -.

È più che naturale, allora, sfociare nel kitsch e nel trash, e non riuscire a trovare un’impronta stilistica definita, macchiandosi invece di una confusione generale che possiede, tristemente, poche qualità redentive.

Tra queste, sono assolutamente da segnalare i personaggi di Arthur e Mera, che trovano in Momoa e nella Heard degli interpreti perfetti, con un’ottima chimica, e con delle interessanti dinamiche da sviluppare – ci si augura – in futuro; alcune ambientazioni, in particolare quelle delle scene in Sicilia – e non lo diciamo per orgoglio nazionale, ma perché offrono realmente una tanto agognata dose di genuinità alla pellicola -; e alcune battute e momenti che riescono ad entusiasmare anche il pubblico più (non a torto) critico.

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Aquaman si rivela dunque essere un concentrato poco ben amalgamato di elementi che, se gestiti diversamente, avrebbero potuto rappresentare la carta vincente del film, mentre nello stato attuale ne costituiscono, purtroppo, il proverbiale tallone d’Achille – si fa per dire -.

Si ripete dunque la storia dei cinecomic DC che potevano essere, ma che invece non sono. Con l’unica eccezione di Wonder Woman – e lungi da noi conoscere i motivi per cui non ne è stato preso l’esempio -, il DCEU sembra non avere ancora trovato una sua direzione.

Ma visti gli ingenti incassi che sta già realizzando il film di Wan, forte dell’hype creatosi attorno ad esso, dubitiamo che in casa Warner Bros. venga a mancare lo spirito delle feste.

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Aquaman arriverà nei mari – e nelle sale – d’Italia dal 1 Gennaio 2019.

Laura Silvestri

Info 



Titolo Originale: Aquaman



Durata: 143'



Data di Uscita: 1 Gennaio 2019



Regia: James Wan



Con: 


Jason Momoa, Amber Heard, 


Willem Dafoe, Nicole Kidman, 


Patrick Wilson, Dolph Lundgren, 


Temuera Morrison, Yahya Abdul-Mateen II,
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Distribuzione: Warner Bros. Italia

 

 

Men In Black: International – Online Il Primo Trailer Ufficiale

È online il primo trailer ufficiale di Men In Black: International, spin-off della saga originale, con protagonisti Chris Hemsworth e Tessa Thompson.

Il film diretto da F. Gary Gray uscirà nelle sale americane il 19 Giugno 2019, a 22 anni di distanza dal primo Men In Black.

Men In Black: International è prodotto da Sony Pictures, Amblin Entertainment, Columbia Pictures e Image Nation.

Laura Silvestri

Amici Come Prima – La Recensione

Non ci siamo già visti da qualche parte?

In un hotel di lusso milanese sono in arrivo grossi cambiamenti, e il primo a subirne le conseguenze è il direttore, sempre fedele e soprattutto stimato da tutti, ma che viene licenziato ciononostante. È un brutto colpo per lui, ma non si scoraggerà, arrivando al punto di fingersi una badante, pronto(a) persino a prendersi cura dell’anziano proprietario di quello stesso hotel che gli ha dato il benservito.

2) C. De Sica M. Boldi @Loris T. Zambelli_MG_0238

Ci siamo già visti sì, l’ultima volta ben tredici anni fa.

Di nuovo insieme la coppia che, solo a nominarla, riecheggia di situazioni paradossali, vissute da personaggi poco probabili, indicativamente durante il periodo natalizio: Christian De Sica e Massimo Boldi.

In questa storia – che con grande disappunto sembra non avere nulla a che fare con le amate festività – Christian De Sica interpreta Cesare, uno stimatissimo ma sfortunato direttore d’albergo.

Il proprietario del rinomato Hotel Colombo (Massimo Boldi) sembra attraversare una fase complicata, tra la demenza senile e la passione per le pro…caci e belle giovani. La figlia di Colombo (Regina Orioli), è intenzionata a prendere in mano le redini dell’”impero”; sostiene che il padre non sia più in grado di occuparsi di nulla, e controlla di fatto ogni aspetto della sua vita – tranne quando se la spassa a sua insaputa -. L’arrivo dei nuovi soci cinesi porta aria di cambiamento, e Cesare si ritrova di punto in bianco sollevato dal suo incarico.

20) C. De Sica L. Savino F. Bruni @Loris T. Zambelli_MG_0806

L’ex direttore si ritrova alla disperata ricerca di un nuovo impiego, impresa decisamente proibitiva per chi è più in là con gli anni o laureato; per di più ha accanto una moglie (Lunetta Savino) che non fa altro che mortificarlo: vorrebbe continuare a vivere agiatamente, e poi, insomma, c’è da produrre il primo singolo di Matteo (Francesco Bruni), il loro talentuosissimo figlio!

La soluzione arriva come un colpo di fulmine: la figlia di Colombo è in cerca di una nuova badante per il padre, ovviamente, rigorosamente donna. Cesare però non si scompone, e insieme all’aiuto di un ex collega suo amico, prenderà le sembianze di un’avvenente e robusta signora biondo platino. Per 5000 euro al mese questo ed altro! C’è solo un ultimo problemino: la moglie e il figlio sono completamente all’oscuro di tutto.

Tra battute fuori luogo e soluzioni narrative dipendenti dalle comedy anni ‘80/’90 – qualcuno ha detto Tootsie? o Mrs. Doubtfire? -, bisogna ammettere che i buoni sentimenti che animano il film non sono così sgradevoli.

23) M. Boldi R. Orioli @Loris T. Zambelli_MG_0680

 Boldi da’ sostanzialmente vita ad un personaggio triste, vuole sentirsi pieno di energia ma appare un po’ squallido; la trasformazione di De Sica riesce ad essere abbastanza divertente, all’interno di talune situazioni; la Orioli, invece, è in grado di rendere la sua interpretazione tanto irritante quanto il suo personaggio – è una dote anche questa, forse.

Alla conferenza è intervenuto il cast, con Christian De Sica nel doppio ruolo di attore e regista, in collaborazione con il figlio, Brando. Una cosa che però ha voluto sottolineare il duo dei cinepanettoni è il fatto che la loro pausa non fosse affatto dipesa da qualche brusco litigio, come si vociferava. Sono tornati, e probabilmente continueranno a lavorare insieme in futuro. Si è scherzato molto anche sulle parecchie strizzate d’occhio ai loro film precedenti.

Insomma, una pellicola che emana tantissime vibrazioni anni ’90 – fin dalla colonna sonora – il che può considerarsi un piccolo passo avanti rispetto al contesto poco felice in cui il film si inserisce.

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Amici Come Prima sarà al cinema dal 19 Dicembre.

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Info



Titolo: Amici come prima



Durata: 85’



Regia: Christian De Sica 



Data di uscita: 19 Dicembre 2018



Con: Christian De Sica, Massimo Boldi, 


Regina Orioli, Lunetta Savino, 


Maurizio Casagrande, Francesco Bruni



Distribuzione: Medusa Film

Il Primo Re – Il Poster E il Trailer Ufficiale Del Film

Online il poster e il trailer ufficiale de Il Primo Re, la pellicola diretta da Matteo Rovere con protagonista Alessandro Borghi Alessio Lapice.

Di seguito la sinossi ufficiale:

“Due fratelli, soli, nell’uno la forza dell’altro, in un mondo antico e ostile sfideranno il volere implacabile degli Dei. Dal loro sangue nascerà una città, Roma, il più grande impero che la Storia ricordi. Un legame fortissimo, destinato a diventare leggenda. “

Il film, prodotto da Groenlandia e Rai Cinema e co-prodotto da Gapbusters in associazione con Roman Citizen, sarà distribuito dalla 01 Distribution, e sarà nelle sale italiane dal 31 Gennaio 2019.

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#IlPrimoReMatteo Rovere

Materiali Stampa: 01 Distribution

Laura Silvestri