Luca Marinelli è Diabolik, il celeberrimo ladro nato dalla fantasia delle sorelle Giussani, nel nuovo film dei Manetti Bros., nel quale è affiancato dalla magnetica Eva Kant di Miriam Leone e l’incorruttibile Ispettore Ginko di Valerio Mastandrea. Ma come è stata portata sullo schermo la loro storia?
Non solo Spider-Man: No Way Home: al cinema in questo momento c’è un altro cinecomic, uno di fattura e ispirazione italiana… Diabolik. E mentre il primo ha una lunga storia editoriale anche sul grande schermo, quest’ultimo ricorda un solo illustre predecessore, l’adattamento del ’68 ad opera di Mario Bava. Andiamo dunque a vedere cosa ci riserva questo nuovo tentativo di portare le gesta del ladro dagli occhi di ghiaccio al cinema.
Nella recente trasposizione, prendendo spunto dal primo e dal terzo albo della serie originale di Diabolik (Il Re del Terrore e L’Arresto di Diabolik), i Manetti Bros. ci presentano un lungo racconto che fa perno su due colpi in particolare – il primo atto più a introdurre tutti i giocatori in campo che altro – e che si prende il suo tempo per imbastire una storia che possa includere un’evoluzione di trama e personaggi pur lasciando aperta una porta per il futuro.

Con uno sguardo molto attento (forse anche troppo) e dichiarato al cinema degli anni ’60 (“Noi siamo appassionati di cinema classico, e ci siamo detti che ci sarebbe piaciuto fare un film classico” spiega Marco Manetti in conferenza stampa) e una riverenza (forse anche eccessiva) al materiale cartaceo di riferimento, questo Diabolik ci riporta sì indietro nel tempo, ma non ci permette di andare oltre.
Restiamo intrappolati in un’atmosfera altamente evocativa, tra costumi, scenografie e inquadrature che sembrano davvero trasportarci all’interno delle tavole dei fumetti, coadiuvati da musiche suggestive – per cui possiamo ringraziare Pivio & Aldo De Scalzi, oltre a Manuel Agnelli, autore di due brani originali – e se fosse tutto qui, se si trattasse solo di questo, non vi sarebbe alcun problema.

Purtroppo però la staticità diventa presto il fattore dominante in Diabolik: staticità di comportamenti (che raramente vanno oltre lo stereotipo, dal sentore fortemente antiquato pur tenendo conto del contesto dell’opera originale), di dialoghi (davvero troppo rigidi e impostati), di dinamiche e scambi tra i personaggi e all’interno della storia (prendono il sopravvento delle interazioni molto più teatrali che cinematografiche).
Lo stesso Diabolik di Marinelli non ci mostra tutto ciò di cui potrebbe essere capace, si limita ad essere quel che può trasparire a un livello superficiale dal titolo e da una descrizione sommaria e nulla più. Sono piuttosto la Eva Kant di Miriam Leone e il Ginko di Valerio Mastandrea a trascinare il film e portarsene il peso sulle spalle, con la prima che ci mette davvero poco a stabilirsi come vera e propria star della pellicola. È Eva l’asse portante del racconto, e la sua origin story si tramuta in quella principale, mettendo un po’ da parte il protagonista annunciato.

Il risultato, dunque, è un prodotto medio, quella che potremmo definire una via di mezzo tra il “si poteva fare di peggio” e il “si poteva fare di meglio”, se vogliamo metterla in termini molto sbrigativi, ma che rendono l’idea. Il gusto personale, poi, permetterà di apprezzare in misura maggiore o minore un’opera di genere che comunque è stata realizzata compiendo delle scelte stilistiche ben precise e volute, e che dunque si affida, almeno per quanto riguarda la parte che spetta al pubblico, alla sensibilità di ognuno.
Dal canto loro, i Manetti e il resto del team creativo-produttivo ci hanno regalato una personale versione di Diabolik, senza se e senza ma, che arriverà sugli schermi il 16 dicembre 2021.

E voi, lo andrete a vedere?
Laura Silvestri
Info Titolo Originale: Diabolik Durata: 133' Data D'Uscita: 16 dicembre 2021 Regia: Manetti Bros. Con: Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastrandea, Serena Rossi, Alessandro Roia, Claudia Gerini Distribuzione: 01 Distribution Materiali Stampa: 01 Distribution