Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto — La Recensione

Non c’è Due senza Tre

Torna Hiccup, torna Sdentato e tornano draghi e vichinghi, qui alle prese con un nuovo, temibile nemico. Ma, come sempre, le sfide non provengono solo dall’esterno, e i vivaci abitanti di Berk (umani e non) dovranno fare i conti con il vero significato delle parole amore, amicizia, affetto e… Casa.

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Con Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto la DreamWorks animation conclude nel migliore dei modi la sua saga animata di punta, confermando la propria posizione di rilievo – accanto alla Disney –  nella storia dell’animazione e nell’immaginario collettivo del pubblico cinematografico.

La società – fondata, tra gli altri, da Spielberg in persona – ha saputo, nel corso degli anni, dare vita ad alcuni tra i capolavori animati di maggior rilievo: da Z La FormicaIl Principe D’Egitto, da La Strada Per El Dorado ai film di Shrek, passando per i più recenti Madagascar e (il sempre troppo sottovalutato) Le 5 Leggende, la DreamWorks ha puntato su delle storie capaci di catturare lo spettatore, e catapultarlo in straordinari mondi di fantasia.

La trilogia diretta da Dean Deblois non fa eccezione, e attraverso la storia di Hiccup – figlio del capo di un villaggio vichingo – e di Sdentato – una Furia Buia, la specie di draghi più feroce – racconta lo scomparire dei pregiudizi, l’accettazione della diversità, e il nascere e il progredire di un’amicizia – quella tra umani e draghi – che si svilupperà pienamente in questo terzo capitolo.

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Minacciati dal terribile Grimmel (F. Murray Abraham), spietato cacciatore di draghi, Hiccup (Jay Baruchel) e gli altri abitanti del villaggio saranno costretti a lasciare le loro case e seguire il loro nuovo capo oltre i confini del mondo conosciuto, dove sperano di trovare il Mondo Nascosto, leggendario luogo dalla misteriosa ubicazione e da dove si narra provengano i draghi. Nel frattempo, Sdentato scopre di non essere l’ultimo della sua specie: incontrerà, infatti, una Furia Bianca, di cui si innamorerà istantaneamente.

Come spesso accade nelle grandi storie di amicizia, Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto si interroga sui confini fisici e figurati dell’amore e della libertà. A volte, nel tentativo di proteggere i nostri cari, rischiamo di tarpar loro le ali, e impedirgli di spiccare il volo, ostacolando il proseguimento di entrambe le parti per la propria strada.

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Con una superba animazione, Deblois riesce ancora una volta a imprimere sullo schermo il percorso di crescita dei suoi personaggi, portando a compimento un arco narrativo iniziato quasi dieci anni fa.

Ridiamo e piangiamo assieme ai vichinghi e ai loro compagni squamati, ci preoccupiamo per le loro sorti, e ci rassereniamo nel vedere che i sentimenti veri, quelli profondi, che vanno oltre la felicità personale, in favore di quella altrui, segneranno forse la fine di un’avventura, ma anche l’inizio di una ancora più grande ed avvincente.

E come da titolo – originale e tradotto – si addestrano i draghi a convivere con gli umani, ma al tempo stesso, li e ci si addestra tutti alla vita.

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Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto è distribuito da Universal Pictures, e sarà al cinema dal 31 Gennaio.

Laura Silvestri

Materiali Stampa: Universal Pictures

 

Info

Titolo Originale: How To Train Your Dragon - The Hidden World

Durata: 104'

Data di Uscita: 31 Gennaio 2019

Regia: Dean DeBlois

Con:

Jay Baruchel, America Ferrera,

Kit Harington, Cate Blanchett,

Craig Ferguson, Gerard Butler,

Jonah Hill, F. Murray Abraham

Distribuzione: Universal Pictures

Il Primo Re – La Recensione

Rivincita Italiana

Prima dell’Impero capace di conquistare terre e popolazioni di ogni dove, prima delle battaglie dei centurioni e delle grandi spedizioni, la storia ricorda due fratelli, i cui destini rimarranno inesorabilmente legati fino alla creazione di quella che un giorno sarà la Città Eterna. Questa è la storia di Romolo e Remo. «Questa è Roma».

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È inutile negarlo: da diversi decenni a questa parte, le produzioni italiane sono raramente viste come degne concorrenti di quelle straniere, soprattutto quando si tratta di affiancarle a quelle Made in Hollywood, e specialmente nel caso del cinema di genere.

Perché allora rischiare tanto con Il Primo Re?

«L’idea nasce – insieme ad Andrea Paris, che ha prodotto con me il film, e assieme agli sceneggiatori (Filippo Gravino e Francesca Manieri) – dalla volontà di cercare una storia che avesse ovviamente un sedimento nella nostra cultura, nel nostro passato, ma che allo stesso tempo tempo fornisse l’occasione per realizzare questo tipo di racconto: un racconto fortemente cinematografico, con tante chiavi di lettura, ma anche con elementi action spettacolari che spesso, appunto, in Italia non vengono adoperati, ma come invece ha fatto la nostra cinematografia in Veloce Come Il Vento. Nelle maniere più diverse, in Italia il genere è sempre esistito. Questo film forse è qualcosa di più, nel senso che utilizza il genere per parlare e per realizzare un racconto complesso, sentimentale, che ci parla del presente; però in qualche modo senza perdere la sua italianità, nel senso che è un film realizzato con capitali provenienti da tutto il mondo, però in Italia, da maestranze italiane, con una costruzione produttiva basata e realizzata dal nostro paese. Il mio auspicio è che possa essere un elemento in un percorso di rinnovamento nella nostra cinematografia perché credo che, forse, esiste (speriamo) un pubblico che abbia voglia di vedere storie diverse» spiega il regista, Matteo Rovere, in conferenza stampa.

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Da questo punto di vista, Il Primo Re centra sicuramente l’obbiettivo, provando, con grande maestria, come anche l’Italia – un tempo tra i maggiori produttori di kolossal cinematografici, come Cabiria, La Caduta Di Troia e Quo Vadis? – possa aspirare (nuovamente) a “viaggiare tra le stelle”, magari creandosi una galassia tutta sua.

Una galassia di cui Romolo (Alessio Lapice) e Remo (Alessandro Borghi) potrebbero essere gli iniziatori, come di Roma furono i fondatori. I due, legati dal filo rosso del destino e sottoposti, volenti o nolenti, alla crudeltà – o benevolenza, che dir si voglia – degli antichi Dei (o, se non altro, alla convinzione di essa), fungeranno da archetipo – come sostiene anche la Manieri – che caricherà di una forza tale la storia, da far sì che la parola vada «in sottrazione».

Il proto-latino utilizzato per i dialoghi – ricostruito grazie ad una ibridazione tra indoeuropeo e ciò che si aveva di un latino “fon-dativo, pre-romano” – scandisce le poche, essenziali battute della pellicola, conferendo un’aurea di misticità e autenticità al racconto. Non lasciatevi spaventare dall’assenza della lingua italiana come la conosciamo oggi. A parlare saranno i volti, gli sguardi, i gesti, le azioni dei personaggi – abilmente interpretati da alcuni tra quelle che possiamo definire senza indugi le promesse del cinema italiano -; la presenza della natura, del paesaggio circostante si avvertirà prepotente e condannatrice; la fede, le credenze, le convinzioni di un popolo che non ancora poteva definirsi tale, ma che apprenderà come questa sia l’unica modalità di sopravvivenza, asserirà tutto ciò che c’è da asserire.

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«Ero terrorizzato all’idea di recitare in (proto)latino. Quando Matteo mi ha detto “guarda vorrei farlo in proto-latino” ho risposto “vabbè… facciamolo in proto-latino…”» racconta Borghi con sguardi eloquenti. «Ci siamo confrontati tantissimo, ogni cosa è stata oggetto di lunghe chiacchierate tra me, Matteo e Alessio […] Penso anche al finale del film. C’erano un milione di modi diversi di raccontarlo, e farselo raccontare, alla fine abbiamo scelto questa chiave […] C’è stato un lavoro molto attento. Matteo è completamente matto. Sa tutto, qualunque cosa, e te la argomenta sempre in una maniera tecno-didattica. Roba che tu stai lì e dici “oddio, che cosa ha detto adesso?”. Una cosa brutta, davvero» continua scherzando «però poi serve. E la lingua è diventata, secondo me, una delle chiavi fondamentali di questo film. Adesso non posso assolutamente immaginarlo recitato in un’altra lingua; è impossibile».

Se quindi verosimiglianza – anche in fatto di ricostruzione storica -, credibilità ed intensità sono i punti forti de Il Primo Re, un piccolo appunto va necessariamente fatto alla rapidità d’esecuzione di alcune scene chiave, in cui avremmo forse preferito vedere dei cambiamenti meno repentini a livello comportamentale e di sviluppo caratteriale; ma che, tuttavia, al fronte della modalità di realizzazione dell’intera opera, non ne inficia il risultato finale.

Osate, dunque, come hanno osato coloro che hanno creduto in questo progetto. Credete nella produzione italiana, e credete in questa produzione italiana. Che, nel peggiore dei casi, sarà un’utile lezione di storia. Della nostra civiltà, ma anche del nostro cinema.

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Il Primo Re, prodotto da Groenlandia, Rai Cinema e Gapbusters, in associazione con Roman Citizen e distribuito da 01 Distribution sarà al cinema dal 31 Gennaio.

Laura Silvestri

Info 

Titolo Originale: Il Primo Re

Durata: 119'

Data di Uscita: 31 Gennaio 2019

Regia: Matteo Rovere

Con: 

Alessandro borghi, Alessio Lapice, 
Tania Garebba 

Distribuzione: 01 Distribution

Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto — Trailer, Clip, Immagini, e Poster Del Film

Tra pochi giorni potrete tornare a vivere le più magiche avventure con Hiccup e Sdentato in Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto, diretto da Dean Delois e con le voci di Jay Baruchel, America Ferrera, Cate Blanchett, Gerard Butler, Kit Harington, Kristen Wiig e Christopher Mint-Plasse.

Di seguito le immagini, il poster e una simpatica clip con protagonisti Sdentato e Kit Harington.

Distribuito da Universal Pictures e prodotto da Dreamworks Animation, Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto sarà nelle sale dal 31 Gennaio 2019.

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Materiali Stampa: Universal Pictures e Google Immagini

Laura Silvestri

Schindler’s List – Il Capolavoro Di Spielberg Di Nuovo Al Cinema

Dal 24 al 27 Gennaio sarà di nuovo al cinema a 25 anni dalla sua uscita nelle sale, e in concomitanza con la ricorrenza del Giorno della Memoria, Schindler’s List, uno dei capolavori del regista Steven Spielberg.

Con le musiche di John Williams e la fotografia di Janusz Kaminski, la pellicola vincitrice di 7 Premi Oscar tornerà sul grande schermo per raccontare, ancora una volta, gli orrori delle persecuzioni razziali.

Il film è distribuito dalla Universal Pictures.

Nel cast Liam Neeson, Ralph Fiennes, Ben Kingsley, Caroline Goodall, Jonathan Sagall e Embeth Davidtz.

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Laura Silvestri

 

La Favorita – Antonio Caprarica: Intrighi e Vita A Corte

Il giornalista protagonista dell’esclusivo royal event dedicato al pluripremiato film di Yorgos Lanthimos con la vincitrice del Golden Globe Olivia Colman e i Premi Oscar Rachel Weisz ed Emma Stone.

La Favorita è al cinema dal 24 gennaio distribuito da 20th Century Fox Italia.

Con l’arrivo al cinema del pluripremiato La Favorita, in sala dal 24 gennaio diretto da Yorgos Lanthimos, il giornalista e celebre corrispondente da Londra Antonio Caprarica è stato il protagonista dell’esclusivo royal event dedicato al film, tenutosi la scorsa settimana a Milano al Cinema Odeon.

Tra i massimi esperti di royal family e delle dinamiche di corte, Caprarica ha imparato in oltre trent’anni di lavoro cosa significa far parte di una famiglia reale, quello che si nasconde nelle impenetrabili stanze di Palazzo ed il senso della rigida educazione imposta ai famosi eredi.

Proprio il giornalista ha introdotto la proiezione raccontando aneddoti legati all’etichetta e al vestiario, svelando gli svaghi, i passatempi e ripercorrendo gli intrighi che storicamente hanno sconvolto la corte d’Inghilterra, spostandosi nel tempo, dal regno della Regina Anna – protagonista de La Favorita interpretata da Olivia Colman – a quello di Elisabetta II, ormai divenuta personaggio iconico.

I selezionati ospiti che hanno preso parte all’evento, tra cui Giulia Valentina, Stefano Guerrera, Emma De Longis e le K4U, hanno avuto la possibilità di immergersi nell’atmosfera reale resa inedita dal british tea corner, in cui hanno assaporato una vasta gamma di gusti e miscele per un momento di relax tra chiacchiere e pasticcini. A loro è stato inoltre dedicato un set che riproponeva la sala del trono ed in cui era possibile ottenere un inedito ritratto con indosso una riproduzione della celebre corona reale e il mantello di velluto bordato di ermellino.

«La Favorita è un film straordinario, mette in luce in modo straordinario il nesso tra le vicende e le passioni private delle persone più vicine alla regina e la grande storia, ovvero la sorte dell’intero Paese – ha raccontato Antonio Caprarica -. La Regina Anna era una donna di grande fragilità, proprio com’è nel film, ed era così anche nella realtà storica: una donna fragile che ha avuto il compito di sovrintendere alla nascita dell’Impero Inglese. Perché il regno di Anna, che è spesso ignorato dalla grande Storia, è il regno che stabilisce la supremazia navale britannica. Sara Churchill, interpretata da Rachel Weisz, è una delle donne più intriganti e potenti del XVIII secolo, è un’antenata di Winston Churchill e da lei il nipote ha ereditato le straordinarie doti politiche».

Il film in costume, dodici volte nominato ai BAFTA, è già vincitore di rilevanti premi – tra cui la Coppa Volpi, il Golden Globe e il Critics’ Choice Awards alla protagonista Olivia Colman – è ambientato in Inghilterra all’inizio del XVIII secolo e vanta un cast stellare: al fianco della Colman (Assassinio sull’Orient Express), anche i Premi Oscar Emma Stone (La La Land, Birdman) e Rachel Weisz (The Constant Gardener – La Cospirazione, La Mummia), inoltre Nicholas Hoult (X-Men – Apocalisse, Mad Max: Fury Road) e Joe Alwyn (Bill Lynn – Un giorno da eroe).

“Mentre imperversa la guerra con la Francia, la fragile e instabile Regina Anna (Olivia Colman) siede sul trono inglese ma il regno è di fatto governato da una persona a lei vicina, Lady Sarah (Rachel Weisz). Quando a corte arriva Lady Abigail (Emma Stone), le due sfrutteranno la situazione politica per diventare la favorita della Regina.”

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Comunicato e Materiali Stampa: 20th Century Fox

La Redazione

Ricomincio Da Me – I Promo e Le Clip Italiane Del Film

Dal 24 Gennaio al cinema, Ricomincio Da Me, la nuova commedia con Jennifer Lopez Milo Ventimiglia diretta da Peter Segal.

Nel cast anche Vanessa Hudgens, Leah Remini, Treat Williams, e Freddie Stroma.

Di seguito trovate i promo e le clip italiane del film.

 

 

 

 

 

“Maya ha 40 anni, vive nel Queens e lavora da 15 anni in un grande centro commerciale. È in gamba e piena di intuizioni, ma quando si profila la possibilità di una promozione, le viene preferito un uomo: un manager privo di esperienza sul campo ma con molti titoli di studio… Per Maya è una sconfitta, almeno fino a quando non ha l’occasione di dimostrare che le esperienze del quotidiano sono valide quanto il sapere accademico e che, a Manhattan, non è mai troppo tardi per ricominciare da capo.“

Partecipa alla conversazione sui social:
#RicomincioDaMe

Materiali Stampa: Xister PressPlay e Lucky Red

Laura Silvestri

Green Book – La Recensione

“Ci vuole coraggio per cambiare il cuore delle persone”

Tony “Lip” Vallelonga è un verace italoamericano che accetta di lavorare come autista per tutta la durata del tour – due mesi – del pianista Don Shirley. Fin qui tutto nella norma, se non fosse che siamo nel 1962, Don Shirley è di origine afroamericana, e il tour percorrerà il profondo sud degli Stati Uniti proprio negli anni di maggiore intolleranza razziale. 

Green Book

Fresco di 5 nomination agli Oscar e diretto da Peter Farrelly, Green Book è un film on the road che affonda le proprie radici nella società americana dei primi anni ’60, spesso gretta e per niente consapevole dei propri pregiudizi. Nick Vallelonga ha voluto in qualche modo omaggiare il padre, consegnandoci la vera storia di ciò che Tony (conosciuto per essere comparso nei gangster movies più iconici come Il Padrino o Quei bravi ragazzi) ha vissuto in quel viaggio col Dr. Don Shirley – un viaggio che lo ha portato a ribaltare completamente ogni suo punto di vista.

Siamo nel Bronx, nel 1962. Tony “Lip” Vallelonga (Viggo Mortensen, l’indimenticabile Aragorn nel Signore degli Anelli) si trova in cerca di lavoro dopo la chiusura del Copacabana, noto club di New York. Tony però è uno che riesce a cavarsela in qualsiasi situazione grazie alla sua faccia tosta, che questa volta lo porterà a trovare un lavoro ben pagato come autista per un certo Dr. Shirley (Mahershala Ali, premio Oscar per Moonlight). 

“Doc” si rivela essere un musicista facoltoso, distinto, elegante, colto… e di colore; “Lip” invece è rumoroso, sempre intento a mangiare, ignorante e decisamente poco fine. Ogni sera Doc si esibisce in una tappa diversa del suo tour, e quando suona il piano è in grado di ammaliare con il suo stile unico e raffinato, così diverso da quello “dei neri”. Pur non essendo il massimo della discrezione, Lip è molto disponibile, pronto a diventare anche guardia del corpo quando necessario, specie per il giusto compenso. Ma dietro l’italoamericano tosto e faccendiere c’è un uomo di gran cuore, che ogni sera scrive alla moglie (con l’aiuto di Doc), e che farebbe di tutto per la sua famiglia. 

Green Book

Il tour di Don Shirley porterà i due faccia a faccia con l’America più razzista e ipocrita, dove uno di colore può fare della bella musica ma non ha il permesso di sedere a tavola con altri bianchi, né di usare il loro stesso bagno. Mentre Doc aiuta l’autista ad esprimersi al meglio nelle sue lettere, Lip apre gli occhi sulla realtà che lo circonda, fatta di discriminazione e ostracizzazione del diverso. Impareranno tanto l’uno dall’altro, ma ancor di più saranno spinti a guardarsi dentro, e a capire molte cose di loro stessi.

Il “Green Book” (libro verde) è una “guida turistica” scritta per chi non vuole avere problemi in territori dove il solo atto di passeggiare a tarda sera con un colore di pelle troppo scuro costituisce reato. Verde è il colore brillante dell’auto che Lip si trova a guidare, verde è il colore della pietra che ruba come “portafortuna”; verde è anche e soprattutto il colore della speranza. E allora forse riusciamo a capire cosa ha spinto Dr. Shirley ad organizzare questo discutibile tour nel Profondo Sud: perché “ci vuole coraggio per cambiare il cuore delle persone”, e ci vuole coraggio per affrontare i demoni di una società che ad oggi non è cambiata poi tanto. 

Per quanto non siano affatto similari nei toni e nei presupposti, Green Book condivide un interessante punto di vista implicito con un altro titolo assai rilevante in questa awards season: Roma di Alfonso Cuarón. Il punto di vista in questione – non direttamente percepibile a livello narrativo – è quello dell’Amarcord di bambini ormai cresciuti, che si guardano indietro tornando ai momenti cardine – nel primo caso attraverso i racconti di Tony Vallelonga al figlio, nel secondo vissuti in prima persona dal regista – fondamentali nella costruzione della persona che sarebbero poi diventati. 

GREEN BOOK

È poi un sentimento comune a legare ulteriormente i due film: l’importanza di riuscire a trasmettere e donare – tanto quanto imparare e ricevere – quando ci si relaziona con altre realtà sociali o culturali. Forse ancora più importante è la dignità, saperla mantenere qualsiasi cosa accada e nonostante tutto. Sia Cleo (la domestica protagonista di Roma) che Doc, nonostante il contesto ostile che tenta di buttarli giù, mostrano davanti ai nostri occhi una fierezza quasi altera, bella in quanto pura ed istintiva.

Un’ultima doverosa menzione va a Viggo Mortensen e Mahershala Ali, con le loro ottime interpretazioni: Mortensen sorprende con il suo italiano forse un po’ imperfetto, ma assolutamente disinvolto, e dona vita ad un personaggio portatore sano di stereotipi rendendolo umanamente simpatico; Ali, attinge ad una piccola dose di inquietudine residua da Moonlight, e la rende visibile in Doc, di cui non si può far altro che rimanerne affascinati.

Alla fine dei giochi, rimane una deliziosa pellicola dalle tinte leggere, brillante e mai banale, una commedia che ci viene facile immaginare in un prossimo futuro annoverata tra i cult più amati.

Green Book

Green Book sarà dal 31 Gennaio al cinema.

Cristiana Carta

 

Info

Titolo: Green Book

Durata: 130’

Regia: Peter Farrelly

Data di uscita: 31 gennaio 2019

Con: 

Viggo Mortensen, Mahershala Ali, 
Linda Cardellini, Sebastian Maniscalco, 
Dimiter D. Marinov

Distribuzione: Eagle Pictures, Leone Film Group