Ne L’Arma dell’inganno – Operazione Mincemeat Colin Firth e Matthew Macfadyen ci portano indietro nel tempo, nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando una peculiare operazione strategica ha cambiato le sorti del conflitto e del mondo intero.
Potrebbe sembrare strano e addirittura far storcere il naso oggi un film su uno dei più grandi conflitti della storia, quello della seconda Guerra Mondiale. La guerra russo-ucraina infatti ha dolorosamente riportato in auge termini come conflitto mondiale, invadendo spesso i media ed entrando sempre di più nel gergo quotidiano.
Non bisogna fermarsi alle apparenze però, perché in realtà l’ultimo film di John Madden dal titolo programmatico L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat, è una spy-story dal ritmo incalzante e coinvolgente che prende vita a partire dalla reale operazione ideata da Ewen Montagu (nel film interpretato magnificamente da Colin Firth) che a sua volta prese ispirazione da un’idea di Ian Fleming (nel film interpretato da Johnny Flynn), suo collega nel servizio segreto navale britannico.

Siamo nel 1943, gli alleati sono decisi a fermare la morsa mortale di Hitler pronto a schiacciare l’Europa arrivando dalla Sicilia. Onde scongiurare l’imminente pericolo che fondamentalmente avrebbe significato la fine del mondo libero, due ufficiali del servizio di intelligence britannico, Ewen Montagu, appunto, e Charles Cholmondeley (Matthew Macfadyen), hanno una brillante idea.
Il piano è quello di reperire il cadavere di un uomo, cospargerlo di documenti falsi creando così una fonte di depistaggio per i nazisti. Un cadavere di un senzatetto toltosi la vita dopo aver ingerito del veleno, diviene così un eroe di guerra seppellito a Huelva con tanto di onori militari, e il suo nome è Glyndwr Michael.Secondo la strategia ideata dai nostri, il cadavere viene infatti lasciato andare alla deriva fino alla costa spagnola.

A guidare l’operazione Mincemeat al fianco di Montagu e Cholmondeley ci sono, come si accennava sopra Ian Fleming (il padre di James Bond), e Jean Leslie, segretaria dei servizi segreti di cui cadono innamorati i due ufficiali. Una grande intuizione probabilmente accompagnata da un’ottima dose di fortuna per una delle operazioni più incredibili della storia.
In ogni guerra infatti coesistono due anime, una visibile e l’altra silenziosa, invisibile. A partire da quest’ultima si muove Mincemeat, che, forte di una buona scrittura condita da dialoghi brillanti e da un aplomb tipicamente britannico, conduce lo spettatore in un coinvolgente sottobosco di intrighi segreti e false piste. Quello del Twenty Committee, oltre ad essere un mondo pieno di scrittori era anche per lo più popolato da uomini. Ma nel film di John Madden due sono le figure femminili che si ritagliano un ruolo fondamentale, Kelly Macdonald nei panni di Jean Leslie e Penelope Wilton nelle vesti di Hester Legget. Entrambe ricoprono seppur in modo diverso un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’intreccio.

Sebbene il cinema inglese non sia nuovo a storie che prendono spunto dalla seconda guerra mondiale (si pensi a The imitation game o L’ora più buia), la pellicola di John Madden è diversa, o almeno sceglie di percorrere un sentiero meno battuto. La narrazione infatti lascia fuori gli orrori della guerra per concentrarsi non solo su un’operazione segreta e lontana dalle strategie militari più convenzionali, interessandosi anche aipersonaggi che la popolano, al loro mondo intimo e personale. Si ha l’impressione di osservare silenziosamente qualcosa che non avremmo (come normali cittadini) il diritto di sapere. Il film ci svela il trucco che ha salvato le sorti del mondo all’insaputa del mondo stesso.

L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat arriva il 12 maggio al cinema.
Diana Incorvaia
Info Titolo Originale: Operation Mincemeat Durata: 128' Data D'Uscita: 12 maggio 2022 Regia: John Madden Con: Colin Firth, Matthew Macfadyen, Johnny Flynn, Kelly MacDonald Distribuzione: Warner Bros. Pictures Materiali Stampa: Warner Bros. Italia