Aladdin – La Recensione

Sete di potere e voglia di libertà

Arriva sul grande schermo la rivisitazione in live action di uno dei classici disney più amati di sempre: Aladdin è un ladruncolo che scorrazza per la città di Agrabah, e si innamora perdutamente di Jasmine, che scoprirà essere la figlia del Sultano. Torneranno la famigerata lampada magica, il tappeto volante, la scimmietta Apu e, ovviamente, l’istrionico e incontenibile Genio della Lampada.

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Da qualche anno a questa parte, l’annuncio di un classico targato Disney pronto a prendere le nuove vesti del live action sembra divenuto ormai un appuntamento fisso. Nella fattispecie, parliamo di Aladdin, che arrivava al Cinema nel 1992: inserito nel periodo del cosiddetto “Rinascimento Disney” ha contribuito a risollevare le sorti della casa di Topolino, all’indomani di un brusco declino.

Ventisei anni più tardi, riprende vita con la regia di Guy Ritchie(Sherlock Holmes, King Arthur).

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Per quei pochi che hanno vissuto su un veliero in mare aperto o magari i troppo piccini per ricordare, la trama si sviluppa intorno ad Aladdin (Mena Massoud), un ragazzo che vive di furti ed espedienti ad Agrabah; girovagando per le strade della città incontra la bella Jasmine (Naomi Scott), nei guai perché beccata da un mercante a dare il suo pane ad un ragazzino affamato – senza averlo prima pagato. Il giovane ladro non sospetta minimamente che quella splendida ragazza sia in realtà la figlia del Sultano, e Aladdin si ritrova catturato dalle guardie, capitanate dall’arrogante Jafar (Marwan Kenzari).

Quest’ultimo ha messo in moto un piano per diventare Sultano, e costringe il prigioniero a recuperare la leggendaria Lampada magica: si dice che sfregare la lampada liberi il Genio, il quale è tenuto ad esaudire ben tre desideri, formulati da chiunque lo abbia richiamato. Così il ladro farà la conoscenza del teatrale Genio della Lampada (interpretato da Will Smith). Sarà quindi Aladdin ad ottenere i desideri, e non perderà l’occasione per poter diventare un vero principe di una città fittizia. Ottiene così una legittimazione per poter frequentare la principessa, ma non potrà fingere a lungo, né con Jasmine né tantomeno con sé stesso.

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In questo intreccio di desideri, accecante sete di potere e voglia di libertà, sono pochi i cambiamenti portati da Ritchie: quasi più del nostro protagonista, si rende fulcro del film Jasmine, forte e indipendente, insofferente verso chi vorrebbe prendere decisioni al suo posto, scegliere per lei, renderla un oggetto; per questo motivo avrebbe forse meritato quel poco di caratterizzazione in più; ottimo però l’inserimento della dama di corte/migliore amica, un personaggio delizioso, sempre al fianco della principessa con simpatia e leggerezza.

Il bisogno di essere finalmente libero dilania anche il Genio, la cui interpretazione data da Smith per buona parte non delude, regalando parecchie risate ma anche attimi di tenerezza… e risiede qui una delle licenze prese rispetto alla versione originale.
Per chi freme dalla voglia di sapere quale sorte è toccata agli iconici brani, questi ci sono proprio tutti (Notti d’Oriente, Un Amico Come Me, Il Mondo è Mio, Principe Alì, etc.); qualche piccolo accorgimento è stato attuato ma senza affatto snaturare – al limite storcerà un po’ il naso chi ha bene in testa le versioni originali – . C’è semmai l’aggiunta di un emozionante pezzo cantato dalla Scott/Jasmine (Naomi Riveccio, finalista dell’ultima edizione di X Factor, nella versione italiana).

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Di questo adattamento rimane sicuramente il tripudio di colori, un impatto visivo eccezionale – dalle imponenti distese desertiche agli abiti da sogno – di pari passo con una resa dinamica parecchio interessante (se ci si vuole scordare di alcuni momenti, forse eccessivamente “Bollywood”).

Aladdin è, soprattutto, per chi vuole immergergersi ancora una volta in questa fiaba luminosa e senza tempo, e per chi la riscoprirà adesso per la prima volta – magari decidendo di ripescare le “origini animate”.

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Dal 22 Maggio al cinema.

Cristiana Carta

Info

Titolo Originale: Aladdin

Durata: 128'

Data di Uscita: 22 Maggio 2019

Regia: Guy Ritchie

Con: 
Mena Massoud, Naomi Watts,
 Will Smith, Marwan Kenzari

Distribuzione: Walt Disney Pictures

The Greatest Showman – Le Migliori Performance

Che si ami o si odi (e la critica in generale sembra tendere verso la seconda), The Greatest Showman è già diventato un cult nel panorama dei musical moderni, e per ovvie ragioni.

https://www.youtube.com/watch?v=AXCTMGYUg9A

Noi di Time Stone Entertainment siamo tra quelli che non riescono a non cantare a squarciagola ogni singola canzone del film ogni volta che se ne presenta l’opportunità, e per questo abbiamo deciso di stilare una classifica personale delle migliori performance del film (senza calcolare posti aggiuntivi per le Reprise).

Apriamo le danze!

9) Never Enough

Può sorprendere come scelta,  ma seppur bella (non ci sono canzoni brutte qui, del resto), non ci convince appieno. L’interpretazione e il testo sono assai meno dinamici degli altri “in gara”, e il fatto che non sia Rebecca Ferguson a prestare la voce all’esibizione, ma solo il volto, va leggermente a suo discapito.

8) Tightrope 

(In mancanza di un video ufficiale, si ringrazia Stark Productions)

Nonostante il tono caldo e rassicurante di Michelle Williams, Tightrope non è tra le canzoni più rappresentative della pellicola, e probabilmente contribuisce a rallentarne un tantino il ritmo. In ogni caso, resta un brano più che piacevole.

7) Come Alive

https://www.youtube.com/watch?v=pzmrAO7BAPU

(In mancanza di un video ufficiale, si ringrazia Rave Fox)

Sorprende anche noi una posizione così “bassa” per un brano così energetico, ma dovendo dare priorità, non si può davvero fare altrimenti. É comunque una scelta perfetta per dar la carica in ogni situazione.

6) Rewrite The Stars

(In mancanza di un video ufficiale, si ringrazia Film HD Cut)

Il romantico – e acrobatico – duetto degli amanti provenienti da mondi diversi ha il suo perché, e non guasta che gli interpreti siano due ex-stelle Disney talentuose e di bell’aspetto come  Zac Efron e Zendaya 

5) A Million Dreams

https://www.youtube.com/watch?v=g9r5PFZihC4

Sogni nel cassetto, riscatto personale, crescita… Il tutto sulle note di una melodia difficile da dimenticare! Kudos al giovane Phineas (Ellis Rubin), e kudos al solito, magistrale Hugh Jackman!

4) This Is Me

Candidata – e a dire il vero, anche data da molti come favorita – agli Oscar come miglior canzone, Il brano simbolo della morale di fondo del film: orgogliosi di essere quello che siamo. Non poteva che essere ai piani alti della classifica.

3) The Other Side

(In mancanza di un video ufficiale, si ringrazia Shin Kudo)

Arriviamo sul podio con un gioiellino di coreografia e interpretazione, oltre che grande dimostrazione della chimica on-screen tra Jackman e Efron. Ottima prova per entrambi!

2) From Now On

https://www.youtube.com/watch?v=PluaPvhkIMU

“FROM NOW OOOOOOON THESE EYES WILL NOT BE BLINDED BY THE LIIIIIIGHT” andiamo, non vi viene semplicemente voglia di cantarla a tutto volume? “LET THIS PROMISE IN ME START, LIKE AN ANTHEM IN MY HEEEEEEEAAAART” #JackmanIsKing

1) The Greatest Show 

(In mancanza di un video ufficiale, si ringrazia Stark Productions)

Beh, lo dice il titolo stesso, no? Canzone titolare del film, emozionante pezzo d’ensemble, e segno del passaggio di testimone da Barnum/Jackman a Carlyle/Efron. Che potremmo volere di più?

E voi siete d’accordo con la nostra classifica? Come sarebbe stata la vostra? Fateci sapere nei commenti 🙂

Credits: 20th Century Fox, Atlantic Records

-Laura-