Diabolik – La Recensione: Indietro nel tempo con i Manetti Bros.

Luca Marinelli è Diabolik, il celeberrimo ladro nato dalla fantasia delle sorelle Giussani, nel nuovo film dei Manetti Bros., nel quale è affiancato dalla magnetica Eva Kant di Miriam Leone e l’incorruttibile Ispettore Ginko di Valerio Mastandrea. Ma come è stata portata sullo schermo la loro storia?

Non solo Spider-Man: No Way Home: al cinema in questo momento c’è un altro cinecomic, uno di fattura e ispirazione italiana… Diabolik. E mentre il primo ha una lunga storia editoriale anche sul grande schermo, quest’ultimo ricorda un solo illustre predecessore, l’adattamento del ’68 ad opera di Mario Bava. Andiamo dunque a vedere cosa ci riserva questo nuovo tentativo di portare le gesta del ladro dagli occhi di ghiaccio al cinema.

Nella recente trasposizione, prendendo spunto dal primo e dal terzo albo della serie originale di Diabolik (Il Re del Terrore e L’Arresto di Diabolik), i Manetti Bros. ci presentano un lungo racconto che fa perno su due colpi in particolare – il primo atto più a introdurre tutti i giocatori in campo che altro – e che si prende il suo tempo per imbastire una storia che possa includere un’evoluzione di trama e personaggi pur lasciando aperta una porta per il futuro.

Con uno sguardo molto attento (forse anche troppo) e dichiarato al cinema degli anni ’60 (“Noi siamo appassionati di cinema classico, e ci siamo detti che ci sarebbe piaciuto fare un film classico” spiega Marco Manetti in conferenza stampa) e una riverenza (forse anche eccessiva) al materiale cartaceo di riferimento, questo Diabolik ci riporta sì indietro nel tempo, ma non ci permette di andare oltre.

Restiamo intrappolati in un’atmosfera altamente evocativa, tra costumi, scenografie e inquadrature che sembrano davvero trasportarci all’interno delle tavole dei fumetti, coadiuvati da musiche suggestive – per cui possiamo ringraziare Pivio & Aldo De Scalzi, oltre a Manuel Agnelli, autore di due brani originali – e se fosse tutto qui, se si trattasse solo di questo, non vi sarebbe alcun problema.

Purtroppo però la staticità diventa presto il fattore dominante in Diabolik: staticità di comportamenti (che raramente vanno oltre lo stereotipo, dal sentore fortemente antiquato pur tenendo conto del contesto dell’opera originale), di dialoghi (davvero troppo rigidi e impostati), di dinamiche e scambi tra i personaggi e all’interno della storia (prendono il sopravvento delle interazioni molto più teatrali che cinematografiche).

Lo stesso Diabolik di Marinelli non ci mostra tutto ciò di cui potrebbe essere capace, si limita ad essere quel che può trasparire a un livello superficiale dal titolo e da una descrizione sommaria e nulla più. Sono piuttosto la Eva Kant di Miriam Leone e il Ginko di Valerio Mastandrea a trascinare il film e portarsene il peso sulle spalle, con la prima che ci mette davvero poco a stabilirsi come vera e propria star della pellicola. È Eva l’asse portante del racconto, e la sua origin story si tramuta in quella principale, mettendo un po’ da parte il protagonista annunciato.

Il risultato, dunque, è un prodotto medio, quella che potremmo definire una via di mezzo tra il “si poteva fare di peggio” e il “si poteva fare di meglio”, se vogliamo metterla in termini molto sbrigativi, ma che rendono l’idea. Il gusto personale, poi, permetterà di apprezzare in misura maggiore o minore un’opera di genere che comunque è stata realizzata compiendo delle scelte stilistiche ben precise e volute, e che dunque si affida, almeno per quanto riguarda la parte che spetta al pubblico, alla sensibilità di ognuno.

Dal canto loro, i Manetti e il resto del team creativo-produttivo ci hanno regalato una personale versione di Diabolik, senza se e senza ma, che arriverà sugli schermi il 16 dicembre 2021.

E voi, lo andrete a vedere?

Laura Silvestri

Info

Titolo Originale: Diabolik
Durata: 133'

Data D'Uscita: 16 dicembre 2021

Regia: Manetti Bros.

Con: 

Luca Marinelli, Miriam Leone,
Valerio Mastrandea, Serena Rossi,
Alessandro Roia, Claudia Gerini

Distribuzione: 01 Distribution

Materiali Stampa: 01 Distribution  

Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle — La Recensione

Sulle ali del vento di Frozen

Anna, Elsa, Kristoff, Olaf e Sven tornano per un’altra indimenticabile avventura all’insegna di magia, amore e mistero. In questo secondo capitolo, ci addentriamo maggiormente nella storia di Arendelle e della sua famiglia reale, e scopriamo qualcosa in più sui poteri di Elsa.

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A distanza di sei anni dal primo film, Frozen – Il Regno di Ghiaccio, torniamo a far visita al regno fittizio di Arendelle per riabbracciare i suoi colori, le sue atmosfere e i suoi abitanti… Ma non solo.

Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle ci permette, come promette il titolo, di fare un tuffo nel passato del reame, evidenziando una connessione con i Northuldi, il popolo della Foresta Incantata di cui aveva parlato anche il Papà di Anna e Elsa quando le due erano solo delle bambine. Nelle prime scene del film, infatti, si dà spazio al racconto di Agnarr (Maurice LaMarche) su come siano scoppiate le ostilità tra i due popoli dopo un periodo di pace apparente, e su come lui stesso – all’epoca solo un ragazzo -, dopo uno scontro tra le due fazioni, si salvò in maniera miracolosa grazie a un ignoto salvatore. Una volta cessate le ostilità, nessuno ha mai più messo piede nella Foresta.

Nel presente, tuttavia, la situazione è ben diversa: il nostro gruppetto preferito tranquille sereno le giornate, e tutto sembra andare per il meglio, tanto che Kristof (Jonathan Groff) aspetta solo il momento giusto per chiedere alla sua Anna (Kristen Bell) di sposarlo (con molta, molta fatica, vista la straordinaria goffaggine di cui è dotato). Solo Elsa sembra essere turbata da qualcosa: una voce, che solo lei riesce a sentire, e che la sta chiamando.

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Non potendo più ignorare ciò che sta accadendo, Elsa va in cerca di risposte, ma nel far ciò causa involontariamente ius brusco risveglio dei quattro elementi – aria terra acqua e fuoco – nei pressi di Arendelle, che viene colpita dalle conseguenze. Elsa, AnBeh, non possiamo mica raccontarvi tutto!

Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle non si risparmia sotto nessun aspetto: seppur la trama e i suoi risvolti siano alquanto prevedibili, la formidabile animazione e il coraggio delle scelte narrative – ci vuole fegato a far interpretare al personaggio di Kristoff una ballad in stile anni ’80 nel bel mezzo della Foresta (per fortuna c’è Jonathan Groff a rendere tutto più accettabile, almeno nella versione originale) – sopperiscono alla mancanza di originalità in  altri punti.

Anna e Elsa hanno entrambe un gran da fare, e molto spazio viene dedicato alla loro crescita interiore, senza però dimenticarsi di Olaf – che anche lui è intento ad esplorare le sfide della crescita, per quello che possa significare per un pupazzo di neve animato dalla magia – e Kristoff, che anche se qui non ha lo stesso screen-time del primo capitolo, ha comunque un ruolo ben definito (seppur a tutti gli effetti “di supporto”). Di grande impatto i nuovi “companion” elementali, ma qui non ci dilunghiamo troppo per non cadere in spoiler.

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Le canzoni, a questo giro, sono decisamente meno incisive, eccezion fatta, forse, per Into The Unknown/Nell’Ignoto , All Is Found/Il Fiume del Passato e Show Yourself/Mostrati (nettamente preferibili in versione originale, ma poi qui si entra nel reame del gusto personale, nonostante l’obiettività sostanziale delle differenze dovute all’adattamento dei brani).

Credo «che una delle cose che abbiamo cercato di fare con la musica sia stata approcciarci a questo film come se fosse il secondo atto di un musical moderno. Il primo film è stato il primo atto, abbiamo stabilito i personaggi nella maniera più immediata ed esaustiva possibile, mentre qui abbiamo avuto l’occasione di andare più nel profondo delle loro emozioni. Ci siamo presi forse qualche libertà creativa in più, e ci siamo divertiti parecchio. È stata una sfida, ma abbiamo potuto esplorare ulteriormente la storia e i personaggi» afferma Chris Buck, uno dei registi, in conferenza stampa.

Ad ogni modo, dato il finale della pellicola (che ovviamente non abbiamo intenzione di rovinarvi raccontandovelo), c’è sicuramente spazio per un terzo capitolo, che però al momento non è assolutamente una certezza, come nemmeno un’impossibilità: «Ne parliamo sempre, e ce lo chiedono spesso [se ci sarà un terzo film]. Per noi, ognuno di questi film è un po’ come correre una maratona. Alla fine di ognuno, siamo così felici di arrivare al traguardo e collassare, e magari andare in vacanza» dice Buck, ridendo assieme ai colleghi «Vi dirò però che dopo il primo, ci volle un annetto prima di decidere di realizzarne un altro. Ci eravamo innamorati dei personaggi e di questo mondo e… Magari richiedetecelo tra un anno!»

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E allora pronti a volare sulle ali del vento di Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle?

Dal 27 novembre al cinema.

Laura Silvestri

 

Info

Titolo Originale: Frozen II

Durata: 103'

Data di Uscita: 27 Novembre 2019

Regia: Jennifer Lee, Chris Buck

Con: 

Idina Menzel, Kristen Bell, 

Jonathan Groff, Josh Gad,

Evan Rachel Wood, Sterling K. Brown

Distribuzione: Walt Disney Studios

Frozen 2 – Il Segreto Di Arendelle — Trailer, Poster E Immagini Del Film

Dal 27 Novembre al cinema, preparatevi per il ritorno di Anna, Elsa Kristof, Sven e Olaf in Frozen 2 – Il Segreto Di Arendelle, prodotto e distribuito dai Walt Disney Studios.

Ecco il trailer, il poster e le prime immagini ufficiali della pellicola.

Nel sequel dell’acclamato lungometraggio animato – diretto e prodotto, ancora una volta, da Jennifer Lee e Chris Buck – torneranno a doppiare i protagonisti Serena Rossi, Serena Autieri, Paolo De Santis e Enrico Brignano.

Un altro ritorno sarà anche quello dei compositori vincitori del Premio Oscar per la Miglior Canzone (Let It Go), Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez.

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Nel cast dei doppiatori originali della pellicola Kristen Bell, Idina Menzel, Jonathan Groff e Josh Gad.

Laura Silvestri

Materiali Stampa: Disney Italia

 

Frozen 2 – Il Segreto Di Arendelle — Teaser Trailer Italiano, Poster e Immagini Del Film

Online anche il teaser trailer italiano, le prime immagini e il poster ufficiale di Frozen 2 – Il Segreto Di Arendelle, prodotto e distribuito dai Walt Disney Studios.

Nel sequel dell’acclamato lungometraggio animato – diretto e prodotto, ancora una volta, da Jennifer Lee e Chris Buck – torneranno a doppiare Anna, Elsa, Kristoff e Olaf Serena Rossi, Serena Autieri, Paolo De Santis e Enrico Brignano.

Un altro ritorno sarà anche quello dei compositori vincitori del Premio Oscar per la Miglior Canzone (Let It Go), Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez.

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Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, prossimamente al cinema.

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Laura Silvestri

Materiali Stampa: Disney

Ralph Spacca Internet – La Recensione

Viaggio Nella Rete

 

Nel sequel di Ralph Spaccatutto ritroviamo i due migliori amici, Ralph e Vanellope, alle prese con le meraviglie – e gli orrori – della rete. Alla sala giochi si è verificato un incidente che ha portato allo spegnimento del gioco di Vanellope. Per tentare di rimediare, la principessa ribelle e il cattivo-per-niente-cattivo si addentrano nei meandri dell’internet, dove scopriranno un nuovo, incredibile mondo.

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Dopo aver debuttato oltreoceano nel periodo del Ringraziamento, Ralph Spacca Internet arriverà nelle sale italiane in tempo per festeggiare il nuovo anno, iniziando “col botto” un 2019 targato Disney, ricchissimo di titoli dal grande potere attrattivo.

Sarà infatti l’anno dei live-action di Aladdin Dumbo, del ritorno di Toy Story e Frozen, del remake del Re Leone e del nuovo episodio di Star Wars, oltre ad essere, probabilmente, l’ultima volta in cui vedremo combattere fianco a fianco tutti i nostri supereroi preferiti in Avengers: Endgame – preceduto da Captain Marvel e seguito da Spider-Man: Far From Home (distribuito però dalla Sony) -.

Spetta dunque ai personaggi che popolano il Litwak’s Arcade dare il buon esempio – almeno qui in Italia -, e dare inizio ai giochi nel migliore dei modi.

Ralph Spacca Internet coglie appieno lo zeitgeist attuale, facendo affidamento sull’ibridazione tra vecchio e nuovo, riportando in auge – come nel primo capitolo – il mondo dei videogiochi vecchio stile, ma affiancandolo alle innovazioni – in meglio o in peggio che siano – che qualche cavo e tanti 0 e 1 possono regalarci al giorno d’oggi, grazie al magico universo del World Wide Web.

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Ed ecco apparire – in una città costituita da strati e strati di edifici – le torri di Google, Amazon, eBay, il regno Disney, YouTube e chi più ne ha, più ne metta. Come Ralph (John C. Reilly) e Vanellope (Sarah Silverman), ci meravigliamo davanti alla minuziosa creazione di una realtà virtuale per noi parte della quotidianità, ma estranea a questi personaggi, e tuttavia resa in modo tale da suscitare risate e annuenze da parte dei consapevoli spettatori dinnanzi ai fastidiosi pop-up – uno dei quali doppiato, nella versione italiana, da Salvatore Aranzulla -, alle complicate aste on-line, ai pericolosi RPG virtuali – ne sanno qualcosa Favi J e LaSabri – e ai buffi video di natura virale.

«L’idea di personificare il web è una diretta conseguenza di quella alla base del primo film, dove i vecchi videogiochi venivano trasformati in luoghi accessibili, che si potevano visitare, e di cui si potevano conoscere i personaggi. Così abbiamo fatto per questo film, ma è stata una sfida non indifferente, più complicata di quel che pensassimo inizialmente. Credevamo che la rete fosse un posto così astratto, ma poi parlando con diversi esperti, abbiamo realizzato quanto fosse tattile e reale. Abbiamo visitato delle fabbriche dove sono contenuti i server, e di questi edifici potete trovarne a bizzeffe in tutto il mondo, collegati da miglia e miglia di cavi. Così abbiamo capito che, in realtà, internet era più come una città antica, un pò come Roma, dove le parti originali sono tutte posizionate verso il centro, mentre ci si espande intorno ad esse, crando una sorta di sfera, con le innovazioni che si ergono in superficie» spiega uno dei registi, Rich Moore, in conferenza stampa.

E aggiunge Johnston: «Il nostro scenografo ha effettivamente studiato la struttura architettonica di Roma, e quindi questa sorta di Lasagna – una città costruita strato su strato su strato – è esattamente l’idea che ci eravamo fatti del web».

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Ma mai come in questo caso, la carta vincente del film è rappresentata dall’umorismo, dalla autoconsapevolezza dei propri mezzi, e dallo sfondamento ad arte della quarta parete: in casa Disney si trae spunto dalla propria eredità e dall’influenza che essa ha avuto sulla cultura popolare nel corso degli anni per dar vita ad alcuni dei segmenti più memorabili nella storia dell’animazione, come quello con protagoniste Vanellope e le altre principesse – tra le cui voci italiane troviamo anche Serena Rossi, Nicoletta Romanoff e Mélusine Ruspoli – e di cui, vi diciamo già, avete visto solo un assaggio nel trailer e nelle clip.

Al riguardo, si esprime Moore: «La scena delle principesse è nata quasi per scherzo, sulla scia del “Però, sarebbe divertente vedere interagire questi personaggi”, ma è diventata qualcosa di davvero profondo. Anche adesso, parlando con le persone, vedo quanto significhi davvero per loro riportarle tutte insieme sullo schermo, inserirle in un contesto moderno, umanizzarle ancor di più, in un certo senso. Il progresso avviene nei modi più inaspettati: chi avrebbe mai detto che un film di Ralph sarebbe potuto essere l’inizio di una nuova era per le principesse Disney!»

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Ma in fin dei conti, puntare “verso l’infnito e oltre” è la filosofia della compagnia, e lo stesso Moore conferma: «Ai Walt Disney Studios, fin dal principio, il “metodo” è sempre stato quello di lasciarsi guidare dall’immaginazione. Anche ai tempi in cui Walt diede inizio a tutto questo, venivano incentivate le menti creative, le menti tecnologiche, per dar sempre vita a qualcosa di nuovo. È davvero entusiasmante».

E siamo perfettamente d’accordo con Johnston quando sostiene che «il mondo di internet è così vasto, così mutevole – sta cambiando anche ora, ed è cambiato chissà quanto da quando abbiamo iniziato a parlare dieci minuti fa -. La sfida più grande è stata forse quella di porre alla base del film una storia semplice, ma durevole, una storia di amicizia dal valore universale, nonostante la sua intimità. In ogni amicizia ci saranno sempre degli alti e bassi, delle complicazioni, quindi per noi cogliere tutto questo e fare in modo che non venisse adombrato dalla maestosità della sua ambientazione, è stata probabilmente la parte più difficile. Il cuore della pellicola, la storia, doveva “guadagnarsi” la sua spettacolare cornice visiva. Se la storia di fondo non avesse funzionato, tutto il resto avrebbe rappresentato solo la ciliegina… senza la torta».

È dunque l’amicizia alla base di questo divertente viaggio nella rete – come fu anche per il primo film -; un’amicizia che viene messa alla prova e rinforzata da situazioni, decisioni e sacrifici, proprio come nella vita reale. Solo con qualche byte di differenza…

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Ralph Spacca Internet sarà al cinema dal 1 Gennaio.

Laura Silvestri

Disclaimer
Immagini: Google Immagini
Foto: Laura Silvestri

 

Info







Titolo Originale: Ralph Breaks The Internet







Durata: 112'







Data Di Uscita: 1 Gennaio 2019







Regia: Phil Johnston, Rich Moore







Con:




John C. Reilly, Sarah Silverman,




Gal Godot, Alan Tudyk,




Jane Lynch, Taraji P. Henson, 




Jack McBrayer, Ed O'Neill







Distribuzione: Walt Disney Studios

 

Il Ritorno Di Mary Poppins – La Recensione

Mary E Il Mondo Sopra-Sotto

Al numero 17 di Cherry Tree Lane sono passati diversi anni, e la famiglia Banks nella sua nuova formazione – Michael, Jane, Ellen e i tre piccoli Banks, Annabelle, John e Georgie – non sembra passarsela al meglio. Ma il ritorno di una vecchia conoscenza cambierà tutto…

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A distanza di 54 anni, ritroviamo nuovamente sullo schermo il personaggio di Mary Poppins, comparso per la prima volta sulle pagine dei romanzi di P. L. Travers – che ricorderete avere il volto di Emma Thompson nel film Disney Saving Mr. Banks – e reso celebre da Julie Andrews nel film musical del 1964.

Ne Il Ritorno Di Mary Poppins,  la tata più amata da grandi e piccini si troverà ancora una volta nei pressi di casa Banks, pronta a dare una mano agli ormai adulti Jane (Emily Mortimer) e Michael (Ben Whishaw), e ai figli di quest’ultimo, Annabelle (Pixie Davies), John (Nathanael Saleh) e il piccolo Georgie (Joel Dawson), che porta il nome del nonno.

Dopo la precoce scomparsa della moglie, Michael si ritrova a dover far fronte a delle spese impreviste, con il rischio di perdere la casa di famiglia. I ragazzi, nel frattempo, hanno imparato a prendersi cura non solo di loro stessi, ma anche della casa, aiutando il più possibile il papà, la zia e persino la cameriera Ellen (una fantastica Julie Walters), ormai abbastanza avanti con l’età.

In una situazione in cui i bambini hanno dovuto dire addio alla loro infanzia con troppo anticipo, e dove i piccoli-ormai-adulti Banks sembrano percorrere la stessa rotta dei genitori molti anni addietro, la famiglia residente al numero 17 di Cherry Tree Lane rischia ancora una volta di perdere di vista la cosa più importante. Ma, fortunatamente, ci penserà – come in precedenza – un malridotto aquilone a sistemare tutto.

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Georgie: « Facevo volare l’aquilone, e si è impigliato in una tata!»

Il Ritorno di Mary Poppins, diretto da Rob Marshall, cammina su una retta parallela e perpendicolare rispetto all’originale, riproponendo, con una simmetria spaventosamente precisa e una narrazione dall’andamento speculare a quella passata, tutti i momenti chiave di Mary Poppins, ma adattati alla nuova storia.

È un piacere ritrovare così tanti riferimenti all’originale, in un’autoreferenzialità propria dell’universo diegetico, che mostra il lavoro di fino compiuto da regista, sceneggiatori, compositori e coreografi, e che aiuta a costruire la storia facendo da guida agli spettatori, soprattutto per coloro che sono cresciuti assieme ai Banks.

Nonostante un inizio un po’ titubante, il film trova una sua identità andando avanti con il racconto, ma sempre cercando di tener fede al proprio illustre passato.

I nuovi personaggi sembrano sapere come portare avanti l’eredità dei propri predecessori: spiccano particolarmente il lampionaio Jack (Lin-Manuel Miranda), l’estrosa cugina Topsy (Meryl Streep), e il perfido direttore di banca Wilkins (Colin Firth). Per non parlare della stessa Mary (Emily Blunt), che ha dinnanzi a sé un compito estremamente difficile da portare a termine, dovendo conquistare i cuori non solo dei più giovani fan, ma soprattutto di quelli di lunga data.

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I camei eccelsi di Dick Van Dyke e Angela Lansbury arrivano al momento giusto; specialmente il primo, che riaccende appieno la nostalgia nei cuori degli appassionati, e illumina – come dice anche la canzone – il (nuovo) mondo a festa, permettendo alla pellicola quello sprint finale che convincerà anche i meno entusiasti.

Passando invece alle canzoni, ci ritroviamo un sapore agrodolce in bocca, in quanto – mentre la colonna sonora in lingua inglese emoziona e riprende perfettamente le fila dell’originale -, sfortunatamente, non possiamo dirci soddisfatti dell’adattamento nostrano. Nel primo atto, la trasposizione italiana è semplicemente disastrosa, per poi però riprendersi e dare il suo meglio nel finale.

Anche se capiamo le difficoltà dell’operazione, ci sorprende come in passato si sia riuscito a rendere al meglio il cuore delle pellicole, mentre ultimamente ci ritroviamo con sempre più perplessità riguardo alle scelte compiute nel dipartimento musicale – vedere anche gli adattamenti italiani di Let It Go in Frozen, e in particolare Belle, che nella versione live-action ha subito un rinnovamento nella traduzione del testo quantomeno raccapricciante -.

In ogni caso, l’abbinamento della voce cantata di Mary con quella di Serena Rossi è decisamente vincente, cosa che ci compiace alquanto.

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Un nuovo capitolo “tutto sopra-sotto” – per citare la cara cugina Topsy – che, nonostante fatichi un pochino ad ingranare nella parte iniziale, ritrova la strada con il procedere, seguendo la luce dei lampioni come nella nebbia più fitta.

Il Ritorno Di Mary Poppins sarà quindi al cinema dal 20 dicembre, pronto ad emozionare le vecchie generazioni, e ad incantare quelle presenti e a venire. E allora che aspettate? Spit Spot! Correte al cinema!

Laura Silvestri

CURIOSITÀ:

Di seguito un piccolo assaggio dei paralleli che troverete nel film con l’abbinamento delle canzoni delle due colonne sonore.

MARY POPPINS – IL RITORNO DI MARY POPPINS

Overture – Overture

Comical Poems/Pavement Artist/Cam Caminì – Il Cielo Su Di Noi

Io Vivo Come Un Re – Dove Sei? 

Un Poco Di Zucchero – Che Stupendosa Idea!

Com’è Bello Passeggiar Con Mary – Royal Doulton Music Hall

Supercalifragilistichespiralidoso – L’Abito Non Fa Il Monaco

Stiamo Svegli/Sempre Sempre Sempre – Il Posto Deve Si Nasconde

Rido Da Morire – Sopra-Sotto

Cam Caminì/ Tutti Insieme – Puoi Illuminare Il Mondo A Festa

L’Aquilone – Fin Dove Potrà Portarmi

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Materiali Stampa: Disney
Info



Titolo Originale: Mary Poppins Returns



Durata: 130'



Data di Uscita: 20 Dicembre 2018

Regia: Rob Marshall



Con: 


Emily Blunt, Lin-Manuel Miranda, 


Ben Whishaw, Emily Mortimer, 


Colin Firth, Julie Walters, 


Meryl Streep, Dick Van Dyke, 


Angela Lansbury, Pixie Davis, 


Nathanael Saleh, Joel Dawson



Distribuzione: Walt Disney Studios