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Un Successo Mancato Dagli Sgargianti Colori
Dal 31 Ottobre nelle sale italiane è possibile vivere la magia dell’ultimo film targato Disney – la fiaba natalizia ispirata dal balletto di Tchaikovsky e dal racconto Lo Schiaccianoci E Il Re Dei Topi di E. T. A. Hoffmann – Lo Schiaccianoci E i Quattro Regni, con protagonista Mackenzie Foy nel ruolo di Clara Stahlbaum, inconsapevole principessa di un mondo incantato pieno di meraviglie e segreti.
La pellicola diretta da Lasse Hallström e Joe Johnston non rispecchia però appieno il talento dei due registi, probabilmente meno per loro demerito, e più a causa di una sceneggiatura non all’altezza del compito.
Con Lo Schiaccianoci E Quattro Regni sembrerebbe infatti ripetersi quanto già accaduto recentemente con un altro adattamento prodotto dalla Casa di Topolino, Nelle Pieghe Del Tempo.
Fin dai suoi primi lungometraggi animati, una costante della Disney è sempre stata quella di dar vita ad incredibili storie con personaggi iconici e dialoghi memorabili. Chi non ricorda i monologhi del gabbiano Scuttle e le manie di protagonismo della strega dei mari Ursula ne La Sirenetta, le brillanti e divertenti trovate del Genio in Aladdin, o le esilaranti osservazioni del simpaticissimo Olaf in Frozen – Il Regno Di Ghiaccio, che fin dall’uscita del film nel 2013, è diventato istantaneamente uno dei personaggi più amati da grandi e piccini.
Una costruzione minuziosa di elementi che rimangono indelebili con il passare degli anni, gli stessi che accompagnano più generazioni in uno straordinario viaggio nel regno della fantasia, e che purtroppo sembrano mancare in queste ultime istanze.
In entrambi i casi – ma soprattutto in Nelle Pieghe Del Tempo – salta subito all’occhio l’assenza di una coerenza di fondo nella storia, di una coesione narrativa che permetta un fluido costituirsi di situazioni e vicende con convincenti rapporti di causa-effetto.
Se alcune cose vengono ripetute ad nauseam – la necessità per Meg di trovare il padre, la sua inadeguatezza, il suo non essere ancora pronta, il nome del fratello (quante volte è possibile ripetere Charles Wallace in dieci secondi? Jennifer Lee e Jeff Stockwell, sembrano aver trovato il modo di battere un record mondiale…) nel film della DuVernay; quasi tutto ciò che contraddistingue Clara, i nomi dei vari personaggi, la chiave e la sua connessione con la madre ne Lo Schiaccianoci – e corroborate da dialoghi fin troppo semplicistici e on-the-nose, che sottovalutano la capacità di comprensione e assimilazione dei più piccoli, per altre non vengono fornite informazioni magari necessarie per avere un quadro più organico e completo della vicenda – come ha fatto Marie a diventare una principessa? E perché accettano tutti senza troppe domande l’identità di Clara? Come si è arrivati a determinati punti nella storia? -.
La mancanza di una backstory e di un più approfondito sguardo alle personalità e alle azioni della maggior parte dei personaggi rende poco agevole l’immedesimazione con essi, non permettendo la creazione di legami emotivi forti e durevoli con lo spettatore.
Le stesse interpretazioni, nonostante la presenza di illustri nomi del panorama cinematografico internazionale come Keira Knghitley, Matthew Macfayden, Morgan Freeman e Helen Mirren, risentono di una pigra scrittura, e possono fare molto poco per migliorare la resa.
Tra due, cinque, dieci anni, ciò che rimarrà de Lo Schiaccianoci E I quattro Regni non sarà lo sviluppo dell’intreccio, i plot-twist o i personaggi (forse solo il birichino Topolastro), ma la maestosità dei colori e la sua straordinaria forza visiva.
Ancora di salvezza e vero revitalizzante della pellicola è infatti l’aspetto grafico, curatissimo fin nei minimi dettagli: trucco, costumi, scenografie, effetti speciali, coreografie di inimmaginabile efficacia e splendore fanno si che ci si possa quasi dimenticare dei difetti del film, e portano forse molti a dire «Ma si, dai, alla fine è pur sempre una fiaba per bambini!».
Eppure, noi siamo d’accordo con la Blanchett quando sostiene che i migliori film sono quelli che non trattano con condiscendenza i bambini, che non rendono troppo palese l’insegnamento dietro il racconto, ma che intrattengono e portano a far domande, a partecipare attivamente alla ricerca di esso; parere d’altronde condiviso dallo stesso Zio Walt, e che è sembrata essere finora la linea guida della sua compagnia.
Lo Schiaccianoci E I Quattro Regni è comunque un’opera decisamente godibile e visivamente accattivante, anche se principalmente memore di ciò che avrebbe potuto essere, e che invece, ahimè, non è.
Laura Silvestri
Info Titolo: The Nutcracker And The Four Realms Durata: 99' Regia: Lasse Hallström e Joe Johnston Con: Mackenzie Foy, Keira Knghitley, Matthew Macfayden, Morgan Freeman e Helen Mirren Data Di Uscita: 31 Ottobre Distribuzione: Walt Disney Company