Aquaman – La Recensione

Un Nuovo Re, Una Vecchia Storia

Dall’unione tra la Regina di Atlantide e un umano della terraferma nasce Arthur Curry, colui che, alla scomparsa della madre, sarebbe destinato a divenire Re di Atlantide in quanto primogenito, e a portare la pace tra i due popoli in quanto appartenente ad entrambi i mondi. Eppure sul trono di Atlantide siede suo fratello Orm, e il popolo del mare sembra essere entrato in guerra con quello della Terra. Arthur – conosciuto ormai dalla gente come Aquaman – con l’aiuto di Mera – Principessa di Xebel – dovrà trovare il modo di porre fine al conflitto, e ristabilire la pace nei due regni.

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L’anno nuovo verrà inaugurato in casa DC/Warner Bros. con l’uscita nelle sale di Aquaman, il lungometraggio dedicato al Re di Atlantide – interpretato qui da Jason Momoa -, già visto sul grande schermo in occasione del team-up di supereroi DC dello scorso anno, Justice League.

In Justice League, i contatti di Arthur con Atlantide erano ancora scarsi, salvo un paio di sue comparsate “in fondo al mar” per indagare e successivamente tentare di sventare gli attacchi di Steppenwolf.

Anche sulla terra la sua doppia identità come Aquaman non era stata ancora del tutto affermata – nonostante non si tirasse indietro nei momenti di necessità -, o, almeno, non all’inizio del film.

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In Aquaman assistiamo invece non soltanto alla crescita della sua fama da eroe in superficie, ma anche al suo riavvicinamento con il popolo marino. “Reclutato” da Mera (una splendida Amber Heard) e Volk (Willem Dafoe) per porre fine alla sete di potere e ai piani disfattisti del fratello Orm (Patrick Wilson), Arthur dovrà mettere da parte i suoi pregiudizi nei confronti di coloro che incolpa per avergli portato via la madre, e cercare di diventare l’uomo, il Re, l’Eroe di cui il popolo del mare e quello della terraferma hanno bisogno.

Tramite una quest improntata su un doppio livello, universale – la ricerca del Tridente di Re Atlan, il cui possesso lo legittimerebbe come Re di Atlantide – e personale – la ricerca del sé, come prevede il classico “viaggio dell’eroe” -, James Wan mette su le basi per un origin movie dal grande potenziale, ma che purtroppo non viene propriamente raggiunto in fase di realizzazione.

Aquaman soffre di un’ambizione forse troppo ardita, che invece di trovare remunerazione per il coraggio di aver osato, riceve una condanna per aver osato troppo. Condanna però giusta, perché la pellicola risulta esagerata sotto ogni aspetto: dall’invadentissima CGI – era logico che in un tale contesto venisse usata in grande misura, ma che non che non ne mantenesse una -, ai dialoghi eccessivamente palesi e on the nose – viene chiaramente violato il principio «Show, Don’t Tell!» -, alle strane scelte registiche, o anche in fatto di acconciature – la parrucca della Regina Atlanna (Nicole Kidman) e i capelli di Vulko e Re Nereus (Dolph Lundgren) sono un qualcosa di inguardabile, mentre è stato fatto un ottimo lavoro con il personaggio di Mera -.

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I villain, poi, non colpiscono e non affondano – perdonateci il gioco di parole -, né nel caso del fratello geloso Orm – il quale soffre anche del paragone con la sua controparte Marveliana, Loki, che può certamente vantare di una assai più abile costruzione cinematografica -, né nel caso di Black Manta (Yahya Abdul-Mateen II), che riesce ad essere persino meno memorabile di Steppenwolf – forse non per la povera Sicilia, ma per gli spettatori sicuramente -.

È più che naturale, allora, sfociare nel kitsch e nel trash, e non riuscire a trovare un’impronta stilistica definita, macchiandosi invece di una confusione generale che possiede, tristemente, poche qualità redentive.

Tra queste, sono assolutamente da segnalare i personaggi di Arthur e Mera, che trovano in Momoa e nella Heard degli interpreti perfetti, con un’ottima chimica, e con delle interessanti dinamiche da sviluppare – ci si augura – in futuro; alcune ambientazioni, in particolare quelle delle scene in Sicilia – e non lo diciamo per orgoglio nazionale, ma perché offrono realmente una tanto agognata dose di genuinità alla pellicola -; e alcune battute e momenti che riescono ad entusiasmare anche il pubblico più (non a torto) critico.

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Aquaman si rivela dunque essere un concentrato poco ben amalgamato di elementi che, se gestiti diversamente, avrebbero potuto rappresentare la carta vincente del film, mentre nello stato attuale ne costituiscono, purtroppo, il proverbiale tallone d’Achille – si fa per dire -.

Si ripete dunque la storia dei cinecomic DC che potevano essere, ma che invece non sono. Con l’unica eccezione di Wonder Woman – e lungi da noi conoscere i motivi per cui non ne è stato preso l’esempio -, il DCEU sembra non avere ancora trovato una sua direzione.

Ma visti gli ingenti incassi che sta già realizzando il film di Wan, forte dell’hype creatosi attorno ad esso, dubitiamo che in casa Warner Bros. venga a mancare lo spirito delle feste.

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Aquaman arriverà nei mari – e nelle sale – d’Italia dal 1 Gennaio 2019.

Laura Silvestri

Info 



Titolo Originale: Aquaman



Durata: 143'



Data di Uscita: 1 Gennaio 2019



Regia: James Wan



Con: 


Jason Momoa, Amber Heard, 


Willem Dafoe, Nicole Kidman, 


Patrick Wilson, Dolph Lundgren, 


Temuera Morrison, Yahya Abdul-Mateen II,
Kekoa Kekumano



Distribuzione: Warner Bros. Italia

 

 

Aquaman – Il Final Trailer

Disponibile online il final trailer di Aquaman, sesto film dell’universo cinematografico DC targato Warner Bros.

Secondo la sinossi rilasciata da Acting Auditions:

“Aquaman sarà incentrato sul riluttante sovrano del regno subacqueo di Atlantide, Arthur Curry. Arthur si troverà coinvolto nella battaglia tra gli abitanti della Terra, che inquinano costantemente l’ambiente, e il suo popolo, pronto a invadere la superficie” 

Aquaman, diretto da James Wan e con Jason Momoa, Amber Heard, Nicole Kidman, Patrick Wilson e Willem Dafoe, uscirà nelle sale italiane il 1 gennaio 2019.

Trailer: Warner Bros.
Poster: Everyeye

Laura Silvestri

Aquaman – Il Nuovo Trailer Ufficiale

Trailer Italiano

Trailer Originale

È uscito oggi il nuovo trailer di Aquaman, il prossimo film Warner Bros. targato DC.

Nel filmato, presentato al Comic-Con di New York assieme a un nuovo poster promozionale, impariamo a conoscere meglio Arthur (Jason Momoa) e Mera (Amber Heard), e vediamo anche a più riprese Queen Atlanna, interpretata da Nicole Kidman, mentre il regno di Atlantide incontra i suoi nemici più letali.

Secondo la sinossi rilasciata da Acting Auditions:

“Aquaman sarà incentrato sul riluttante sovrano del regno subacqueo di Atlantide, Arthur Curry. Arthur si troverà coinvolto nella battaglia tra gli abitanti della Terra, che inquinano costantemente l’ambiente, e il suo popolo, pronto a invadere la superficie” 

Aquaman, diretto da James Wan e con Jason Momoa, Amber Heard, Nicole Kidman, Patrick Wilson e Willem Dafoe, uscirà nelle sale americane il 21 Dicembre 2018.

Laura Silvestri

Henry Cavill Lascia L’Universo Cinematografico DC

Henry Cavill non vestirà più i panni di Superman, almeno per ora.

La notizia arriva dopo il fallimento delle trattative riguardanti un cameo dell’attore nel prossimo film DC, Shazam, e dopo la conferma del suo coinvolgimento nella nuova serie targata Netflix The Witcher.

Proprio quest’ultimo sarebbe stato facilitato dalla sua uscita dall’Universo Cinematografico DC.

In casa Warner intanto si concentrano gli sforzi sulla pellicola dedicata all’altra kryptoniana, Supergirl, e si vocifera un futuro “reset” per quanto riguarda i cinecomics in generale.

Laura Silvestri

Riproposta – L’Intervista Esclusiva A Joaquin Phoenix

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In occasione della recente conferma di Joaquin Phoenix nel ruolo di Joker nell’omonimo film in produzione in casa DC, riproponiamo la nostra intervista all’attore, originariamente pubblicata su DassCineMag nel mese di maggio.

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Joaquin Phoenix – La Hollywood Dal Cuore D’Oro

Non capita tutti i giorni che un attore hollywoodiano conceda interviste esclusive su sua esplicita richiesta a dei giovani aspiranti giornalisti di cinema. Eppure, è esattamente ciò che è successo a noi. Vi raccontiamo come è andata.

La scorsa settimana, l’attore tre volte candidato al Premio Oscar Joaquin Phoenix è atterrato nella capitale per presentare il suo nuovo film, A Beautiful Day: You Were Never Really Here, basato sull’omonimo libro, e tra le pellicole in concorso alla 70ª edizione del Festival di Cannes.

Il giorno precedente la conferenza stampa, Phoenix e la sua compagna, la bella Rooney Mara, si aggiravano tranquillamente per il centro di Roma, ed è lì che chi scrive questo articolo, assieme ai colleghi Matteo Marescalco (Diario di un Cinefilo) e Mara Siviero (My Red Carpet) li ha incontrati.

Con un’aria estremamente rilassata e serena, Phoenix si è mostrato fin da subito disponibile e amichevole nei nostri confronti, intavolando una piacevole conversazione, e coinvolgendo anche Rooney per delle foto ricordo.

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Ma noi che pensavamo di esser già stati abbastanza fortunati ad aver incontrato due delle più apprezzate star del panorama hollywoodiano e averci potuto scambiare qualche parola, non avevamo idea di quello sarebbe successo di lì a poche ore.

Il giorno successivo, verso ora di pranzo, arriva una telefonata da parte dell’ufficio stampa incaricato della promozione del film: Joaquin si era ricordato di noi, e aveva chiesto di rintracciarci per poter continuare la chiacchierata della sera prima e concederci un’intervista in esclusiva.

Stupiti ed esterrefatti, fatichiamo a credere a quello che ci viene detto, ma ci incamminiamo e ci rechiamo sul luogo dell’appuntamento, dove veniamo accolti dagli addetti stampa, ancora più spiazzati di noi dall’accaduto.

Dopo un po’, ecco arrivare il “gigante buono” Phoenix, che ci saluta con un sorriso a trentadue denti, entusiasta che l’ufficio stampa sia riuscito a trovarci, e lasciandoci possibilmente ancora più di stucco.

A quanto pare, è rimasto piacevolmente colpito dalla nostra passione e voglia di fare, e ha deciso di supportare i nostri sogni a modo suo.

E allora tutti in giardino, e via alle danze.

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Di seguito, l’intervista realizzata e tradotta da noi.

In quanto personaggio pubblico, non deve essere facile trovare un equilibrio tra l’icona e la persona. Come riesci a conciliare le due cose?

Quando lavoro, lavoro.  La mia vita in quel momento è del tutto incentrata su quello. Faccio tutto in sua funzione, è l’unica cosa a cui penso.  Le persone con cui lavoro diventano i miei amici. Ma quando sono a casa, sono a casa: porto fuori il cane, gli do da mangiare, faccio le pulizie, mi reimmergo del tutto nella vita quotidiana. Adoro fare film, per me è qualcosa di davvero importante, ma altrettanto lo sono la mia vita privata e i miei cari. Bisogna apprezzare ciò che si ha. A volte credo ci sia il pericolo di mettere il lavoro per primo, e dimenticarsi del resto. È’ quello che mi pare accada a molti attori navigati, che però poi iniziano a vederla come una mera professione e niente più. Ho sempre il timore che possa accadere anche a me, perciò cerco sempre di bilanciare le due anime, quella professionale e quella personale.

Tutti hanno un eroe, chi è il tuo?

Probabilmente mia madre. È una donna incredibile, e quello che fa è fantastico. Ha 74 anni, e viaggia per il mondo per la sua organizzazione. È davvero una persona eccezionale, e cerco sempre di seguirne l’esempio.

Qual è il tuo rapporto con la musica, visti anche i film da te interpretati (Walk The Line, I’m Still Here…)? Suoni qualche strumento?

Ho imparato a suonare la chitarra per Walk The Line, ma è parecchio che non suono. È buffo, ci stavo pensando l’altro giorno: non so se è perché sto invecchiando, ma mi sono rattristato un po’ pensando che quando ero giovane, avrei comprato un cd con i miei amici, mi sarei seduto lì con loro, e lo avremmo ascoltato tutti insieme, per tutta la sua durata. Ogni singola canzone. Adesso mi rendo conto di ascoltare meno musica, e quando lo faccio, ho questa sensazione che mi fa dire “Ah si! Diamine, adoro la musica!”, ma è un sentimento così diverso rispetto ad allora. Prima non era così semplice procurarsi della musica: all’epoca venivi a sapere che sarebbe uscito il nuovo cd dei Public Enemy, ma dovevi aspettare mesi per averlo; e quando usciva, ti precipitavi letteralmente al negozio di dischi. Io adoro la musica, e tutti i miei fratelli sono musicisti: mia sorella Rain ha diversi gruppi, è una cantante; mia sorella Liberty ha una band… Non riesco a ricordare il loro nome al momento, ma fino a ieri hanno suonato e il loro show ha fatto sold-out; mia sorella Summer è una pianista. Anche io adoravo cantare per strada, quando ero un ragazzino. La musica ha sempre avuto un ruolo di grande rilievo nella mia vita.

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Qual è il tuo cantante preferito?

Beh, che dire… credo proprio che sia John Lennon. Ma adoro anche Bowie. Ho ascoltato certe cose di recente…

E che ci dici delle band anni ’90, non so, i Backstreet Boys? 

Ehm, c’è una canzone che effettivamente è un po’ impossibile non farsi piacere…

‘Cause I waaaant it that way?

Anche quella, a dire il vero! Però ecco, il pop è divertente, ma in determinati contesti. Ma quando ascolto questo genere, non è che mi tocchi nel profondo, o mi colpisca davvero emotivamente. Però è anche bello divertirsi, ogni tanto, e uscirsene con “Backstreet’s back, alright!”

Nei film di James Gray (We Own The Night, Two Lovers e The immigrant) è come se fossi un fantasma, con tanti tormenti interiori. Come avete lavorato per ottenere questo effetto?

James è un tipo molto preciso, fa molta attenzione ai dettagli e a quello che possono rivelare sui personaggi e sulle loro esperienze. Spesso si metteva a suonare sul set per creare una certa sintonia, in modo tale che l’ambiente influenzasse positivamente l’interpretazione. È qualcosa a cui tiene molto, e che io stesso ho potuto constatare essere efficace.

Come scegli i tuoi ruoli? 

Onestamente, non so davvero. È molto istintivo. Un po’ come quando ci si innamora: sai quando non sei con qualcuno, e ti immagini come possa essere invece? E poi incontri una persona e pensi “È proprio quello che cercavo!” Ma a volte è questo sentimento che non riesci a comprendere, e che accade cosi velocemente! É così che va. Quando non sto girando, e penso a cosa vorrei fare, si viene a creare questo desiderio. Così quando ricevo una sceneggiatura, se è quella giusta, se c’è chimica, succede e basta.

C’è un ruolo nello specifico che ti piacerebbe interpretare, un giorno?

Mmmh a dire il vero, non ho un ruolo dei sogni. E di quelli che ho interpretato, mi hanno tutti colpito in modo diverso. Ce ne sono alcuni, però, di cui ho ricordi più vividi per via dell’esperienza in sé, come girare on Philip Seymour Hoffman o Paul Thomas Anderson. Decisamente alcuni tra i momenti più significativi della mia carriera, anche perché sono molto legato a loro, e non posso non ripensare a quei momenti con grande trasporto.

Il viaggio è più importante della meta?

Beh, di certo può essere più interessante!

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Hai un film preferito?

Ah, non saprei! Sai, ho visto Doctor Strangelove un sacco di volte, anche The Godfather, Raging Bull, Step Brothers… Ci sono quei film che, in un qualche modo, anche se li ho visti e rivisti, se capitano in tv, mi metto comunque a guardarli, perché non so dirgli di no. Ci sono film di alcuni registi, come Paul, che non puoi non vedere e rivedere. E quella è la cosa più bella: quando un film ti lascia con una sensazione tale da voler sempre ritornare in quel mondo. E quando li rivedi, provi sempre nuove sensazioni.  A volte un film che vedi da bambino lo percepisci in un modo, mentre da adulto ci sviluppi un rapporto completamente differente. Ed è così bello che un film possa darti tutte queste emozioni.

Alla fine di questo incontro surreale, salutiamo e ringraziamo Joaquin per la sua gentilezza e generosità, e torniamo a casa ancora sognanti e con la riprova che, nonostante quel che si dica in giro, Hollywood non è tutta divi impossibili e business, ma ha ancora un cuore d’oro che batte forte nel petto.

Laura Silvestri

L’intervista è stata realizzata e tradotta da Laura Silvestri, Matteo Marescalco e Mara Siviero.

 

 

 

Wonder Woman 1984 – Il Ritorno Di Steve Trevor Nel Sequel

Sono le stesse Patty Jenkins e Gal Gadot a fornirci delle foto in anteprima dal set del sequel di Wonder Woman, confermando anche una teoria a lungo auspicata dai fan: Steve Trevor sarà in Wonder Woman 1984 (che nel frattempo è stato confermato come titolo ufficiale della pellicola).

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Come sappiamo, il film sarà ambientato negli anni ’80, ma è ancora da vedere come sia stato possibile per la spia americana arrivarci, e soprattutto, in tale forma!

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Ancora poche notizie sulla trama, oltre al fatto che Kristen Wiig interpreterà Cheetah, nemesi storica della principessa delle Amazzoni, e che il tutto avrà come sfondo la guerra fredda.

Nel cast del sequel diretto da Patty Jenkins, oltre a Gal Gadot, Chris Pine e Kristen Wiig, anche Pedro Pascal e Lynda Carter.

La data prevista per l’uscita di Wonder Woman 1984 nelle sale è Ottobre 2019.

Laura Silvestri

CineEurope – Debutta Il Primo Trailer di Aquaman

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Il primo trailer di Aquaman è stato mostrato durante la presentazione della Warner Bros. al CineEurope, e presto potrebbe essere disponibile online.

Le prime reazioni sembrerebbero positive, e specifica il sito russo KinoMetro.ru (via comicbook.com): “Il trailer è pieno di scene d’azione non convenzionali ed effetti speciali vertiginosi, ma anche senso dell’umorismo.” Continua dicendo che pare infatti differenziarsi dal tono dei precedenti film DC, mostrando un lato “insolitamente più leggero“.

Simili parole erano state pronunciate anche in favore di Justice League, che sfortunatamente non ha poi riscosso il successo augurato.

Speriamo in un esito differente, questa volta.

Secondo la sinossi rilasciata da Acting Auditions:

“Aquaman sarà incentrato sul riluttante sovrano del regno subacqueo di Atlantide, Arthur Curry. Arthur si troverà coinvolto nella battaglia tra gli abitanti della Terra, che inquinano costantemente l’ambiente, e il suo popolo, pronto a invadere la superficie” 

Aquaman, diretto da James Wan e con Jason Momoa, Amber Heard, Nicole Kidman, Patrick Wilson e Willem Dafoe, uscirà nelle sale americane il 21 Dicembre 2018.

– Laura Silvestri –