La Disperazione è Dietro lo Scaffale
Christian, ragazzo taciturno e con un passato misterioso viene assunto come scaffalista del turno di notte in un grande supermercato, ai lati dell’autostrada per Lipsia, nella Germania Est. Qui troverà negli altri dipendenti una nuova famiglia, un mentore in Bruno e un’anima affine in Marion, l’addetta al reparto dolciumi.
Un Valzer Tra Gli Scaffali arriva nelle sale dopo aver vinto il premio della giuria ecumenica al 68° festival di Berlino.
Lontano dai film di denuncia di Ken Loach, la pellicola fa leva sull’introspezione dei personaggi immersi nella loro quotidianità, e nel rappresentare la delicata disperazione dei protagonisti si mostra, per intenderci, molto più vicino al cinema di Jim Jarmusch che a quello di Wes Anderson.
Tratto da un racconto breve di Clemens Meyer – lo stesso autore ha poi co-sceneggiato il film insieme al regista Thomas Stuber – Un Valzer Tra Gli Scaffali non è privo di pecche a livello tecnico: a volte viene infatti da pensare che il ritmo della storia si adatti molto meglio ad un libro che ad film, perché tutte le pause sigaretta rubate tra un turno e l’altro, le partite a scacchi davanti alla macchinetta del caffè, contribuiscono sicuramente a creare l’atmosfera del film – così come lo sviluppo dei rapporti tra i personaggi – ma la durata ne risente un pò, risultando un tantino eccessiva a fronte di una trama forse troppo esile.
Il protagonista, Christian, interpretato da Franz Rogowski – premiato per questo ruolo con il Premio Lola del Cinema Tedesco e già visto in un’altra pellicola tedesca molto acclamata nel giro festivaliero, Victoria di Sebastian Schipper – convince nel trasmetterci la sua profonda disperazione e il crescente sentimento per Marion; vediamo nei suoi occhi l’implosione di sentimenti tesissimi, anche se non riusciamo a capire le sue motivazioni o ad afferrare davvero il suo passato; notiamo i molti tatuaggi che stonano con la sua persona, che vediamo attendere titubante alla macchinetta del caffè… L’unica cosa che avrebbe forse potuto giovare alla storia e che avrebbe contribuito a creare un personaggio maggiormente stratificato, sarebbe stato un approfondimento della sua backstory, ancora troppo oscura per lo spettatore.
Effettivamente, il film riesce a restituire con efficacia il tormento interiore dei protagonisti, la quieta disperazione che si agita tra gli scaffali, quelle persone che appena tornano a casa non vedono l’ora di tornare al lavoro il giorno dopo, non per indefesso spirito aziendale ma per il calore umano che si è inaspettatamente creato tra i dipendenti negli scaffali del supermercato. Tuttavia, anche se il realismo della messa in scena potrebbe per certi versi essere considerato poetico, complessivamente rimane un realismo che, nonostante gli sforzi, non diventa mai magico, anche per i motivi sopra citati.
Un aspetto molto curato e quasi irreprensibile, invece, è quello sonoro: la musica, che si amalgama perfettamente con le immagini, e i suoni, evocati dalle azioni apparentemente più banali: noi spettatori non solo sentiamo le note di Danubio blu tra gli scaffali, ma riusciamo addirittura a sentire il rumore del mare quando qualcuno aziona un carrello elevatore.
Questo lungometraggio riesce comunque ad essere innovativo, soprattutto nel panorama del cinema tedesco contemporaneo dove, a volerla dire tutta, non è stato dato molto spazio all’amaro gusto di un cinema che riesce a farsi realmente portavoce dei dolori di un’umanità silenziosa e nascosta.
In alcuni momenti, Un Valzer Tra Gli Scaffali sembra addirittura ricordare un piccolo film che Steven Soderbergh ha girato tra i vari Ocean’s, Bubble, molto simile a questo sia per tematica che ambientazione, poiché parla della quieta disperazione dei dipendenti di una fabbrica di bambole.
Un Valzer Tra Gli Scaffali, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, vi aspetta al cinema dal 14 Febbraio.
Anna Antenucci
Info Titolo Originale: In den Gängen Durata: 125' Data di Uscita: 14 Febbraio 2019 Regia: Thomas Stuber Con: Franz Rogowski, Sandra Müller, Peter Kurth Distribuzione: Satine Film