Il Cardellino – Trailer, Immagini, Sinossi E Poster Del Film

È online il trailer ufficiale italiano de Il Cardellino (The Goldfinch), il film con Ansel Elgort e Nicole Kidman diretto da John Crowley – basato sull’omonimo romanzo vincitore del premio Pulitzer di Donna Tartt -in uscita nelle sale italiane il prossimo 10 ottobre 2019.

Di seguito anche le immagini, la sinossi e il poster del del film.

Immagini
Sinossi

“Theodore “Theo” Decker aveva 13 anni, quando sua madre venne uccisa dallo scoppio di una bomba al Metropolitan Museum of Art. La tragedia cambiò il corso della sua vita, conducendolo in una commovente odissea fatta di dolore e colpevolezza, di reinvenzione e redenzione, e persino di amore. Nel mezzo di tutto ciò, si aggrappa ad un tangibile oggetto di speranza, ricordo di quel giorno…il quadro di un uccellino incatenato al suo trespolo, Il Cardellino.”

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Nel cast del film prodotto da Warner Bros. Pictures in collaborazione con Amazon Studios e distribuito da Warner Bros. anche Sarah Paulson, Finn Wolfhard, Aneurin Barnard, Luke Wilson, Jeffrey Wright e Denis O’Hare.

La Redazione

Comunicato e Materiali Stampa: Warner Bros. Italia

 

 

Glass – La Recensione

Timori, Smentite e Conferme

Nel terzo capitolo della saga di M. Night Shyamalan dedicata a supereroi e villain in un mondo ancora poco avvezzo alla loro presenza, il regista decostruisce le identità e le certezze dei suoi personaggi, catturati e rinchiusi in una struttura psichiatrica, dove David (Bruce Willis), Kevin – e i suoi 23 “ospiti” – (James McAvoy) ed Elijah (Samuel L. Jackson) saranno costretti a trovare risposte ai dubbi che la Dottoressa Staple (Sarah Paulson) tenterà di insinuare in loro. 

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Dal 17 Gennaio arriva al cinema Glass, il più psicologico e introspettivo film della Eastrail 177 Trilogy ideata dal regista indo-americano – anche sceneggiatore e produttore della sua creatura, oltre che attore nella stessa; vi sarà infatti il consueto cameo – e sua perfetta conclusione.

La pellicola fonda la sua essenza nell’interiorità dei personaggi presentati nei due film precedenti, Unbreakable – Il Predestinato e Split, e sui suoi effetti sulla realtà esterna, giocando sull’idea stessa dell’essere straordinario.

Mentre nella classica narrazione riconducibile al genere dei cinecomic si arriva, dopo un più o meno considerevole lasso di tempo, alla consapevolezza e all’accettazione delle proprie doti sovrannaturali senza più dubitarne la fattualità, qui avviene il rovescio della medaglia: i tre protagonisti, dopo aver finalmente preso atto delle proprie capacità, e aver iniziato ad agire di conseguenza – in conformità alle loro personalità – si vedono invece costretti a rimettere in discussione tutto ciò che hanno finora visto, esperito, e creduto.

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Shyamalan riesce, con eleganza ed efficacia, a tracciare non solo una credibile mappa psicologica della linea di pensiero seguita dai pazienti – in risposta alle spiegazioni razionali fornite dalla Staple per ogni loro azione fuori dall’ordinario -, ma anche di chi con loro ha vissuto quella che individuano come realtà dei fatti: Joseph Dunn (Spencer Treat Clark), Casey Cooke (Anya Taylor-Joy) e la madre di Elijah (Charlayne Woodard) cercano incessantemente di dimostrare la veridicità e la valenza di ciò che è accaduto fino a quel momento, mostrandosi ancora una volta le ancore emotive ed effettive dei personaggi principali.

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Ma ecco che anche lo spettatore si unisce ad essi: anch’egli è portato a dubitare, temere e sperare assieme alle figure sullo schermo, cercando una soluzione ai loro dilemmi, ai loro drammi, e continua ad augurarsi che tutto ciò che è stato, seppur parte di una narrazione estranea alla propria realtà, possa rivelarsi (o confermarsi) una certezza in quella diegetica.

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Perché anche lui ha vissuto la “creazione” di questi personaggi, magistralmente interpretati dagli attori scelti per il ruolo: ha visto Peter sopravvivere il disastro ferroviario, scoprire le proprie capacità straordinarie, e venire a patti con esse; ha visto Kevin cedere il proprio posto nella luce a Barry, Patricia, Hedwig, Dennis e tutti gli altri, Bestia inclusa; e ha visto Elijah, vittima della sua osteogenesi imperfetta, agire dietro le quinte, architettare trame da far invidia a quelle dei fumetti, al mondo stesso di cui i tre si ergono – volenti o nolenti – a rappresentanza, e orientare la storia verso la sua inevitabile conclusione.

 

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 Glass sarà nelle sale italiane a partire dal 17 Gennaio.

Laura Silvestri

 

Info

Titolo Originale: Glass

Durata: 129'

Data Di Uscita: 17 Gennaio

Regia: M. Night Shyamalan

Con: 

Bruce Willis, Samuel L. Jackson,

James McAvoy, Spencer Treat Clark,

Sarah Paulson, Anya Taylor-Joy,

Charlayne Woodard

Distribuzione: 

Buena Vista International,
 Universal Pictures




 

 

American Horror Story: Apocalypse – La Recensione Del Finale Di Stagione

8×10 – Apocalypse Then 

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Nell’arco di due mesi American Horror Story: Apocalypse ha generato, nella mente degli spettatori, teorie su teorie riguardo al suo finale di stagione. Nell’ultimo episodio si è assistito ad un alternarsi di vittorie tra Michael Langdon (Cody Fern) e la Suprema in carica, Cordelia Foxx (Sarah Paulson).

Improvvisamente si ritorna al presente, ovvero al momento in cui le streghe Cordelia, Myrtle (Frances Conroy) e Madison (Emma Roberts) faranno il loro ingresso trionfante nell’Avamposto 3, decise ad eliminare una volta per tutte Michael.

Ad aspettarle, l’ecatombe generata da Venable (sempre interpretata da Sarah Paulson) che, irritata dalla sua esclusione dalla selezione di Michael, ha deciso di avvelenare tutti i residenti nel bunker, comprese Coco (Leslie Grossman) e Mallory (Billie Lourd).

Nel corso dell’episodio scopriremo che le due streghe sono riuscite ad entrare nell’Avamposto 3: Coco, oltre ad essere una strega, ha potuto permettersi l’accesso al bunker grazie alla sua floridezza economica (fondamentalmente è una milionaria).

Quale cavallo di Troia è più efficace del denaro?

Cordelia, Myrtle e Madison, scampate all’apocalisse nucleare, dopo essersi sotterrate, si addentreranno nell’Avamposto 3 e resusciteranno le “sorelle” che inviate dalla Suprema.

Ad unirsi a loro ci sarà anche una vecchia conoscenza della serie: Marie Laveau (Angela Bassett).

Cordelia ha infatti promesso a Papa Legba, intermediario tra il mondo dei vivi e quello dei morti nella cultura vodoo, l’anima più oscura e corrotta sulla Terra – quella di Dinah Stevens (Adina Porter), – in cambio di quella di Marie.

Il piano delle streghe è quello di tornare indietro nel tempo per impedire a Michael di scoprire i suoi poteri malefici. L’unica che può eseguire il “Tempus Infinituum” (ovvero cambiare gli avvenimenti del passato e modificare il corso della Storia) è Mallory.

Le streghe si troveranno a fronteggiare Michael in uno scontro all’ultimo sangue, in cui, in un primo momento, sembra che a cedere sia proprio quest’ultimo. Marie Laveau, Coco e Madison riusciranno infatti a frenare temporaneamente la furia dell’Anticristo.

Tuttavia resteranno vittime della sua spietata violenza.

Nel frattempo Mallory verrà ferita a morte da Brock (Billy Eichner), situazione che andrà a sfavore di Cordelia, la quale sembrerà aver perso ogni speranza.

L’impeto di Michael proseguirà finché la saggia Suprema non deciderà di ricorrere ad un gesto estremo.

Sul baratro di una scalinata, con un coltello in mano puntato verso di sé, proferirà le parole:

Satana ha un solo figlio…

Ma le mie sorelle sono una legione, figlio di puttana.”

Ciò che accadrà in seguito si dimostrerà degno del nome di Cordelia, anche se porterà a un finale che non tutti hanno apprezzato: la morte di Michael e il ripristino dell’ordine presente prima dei bombardamenti.

La sconfitta di costui, in realtà, permetterà all’entità dell’Anticristo di reincarnarsi in un altro bambino.

Sarà pe caso un finale iterativo? Mallory, unica in grado di fermare il male, potrebbe continuare ad ostacolarlo all’infinito?

Staremo a vedere, dopotutto la serie antologica è stata rinnovata per altre due stagioni.

La scelta dell’utilizzo dei flashback in Apocalypse si è rivelata fondamentale per la creazione della suspense, ed è riuscita a ritagliare quegli spazi necessari per permettere dei crossover ben realizzati. Eppure duole ammettere che in alcuni casi è risultata effettivamente confusionaria.

La stagione è ambientata nel 2020, anno dei bombardamenti nucleari.

Nella 8×04 compare il cartello esplicativo “Tre anni prima della bomba (2017)”, anno in cui Cordelia continua il reclutamento delle streghe all’interno della Miss Robichaux, ma narra di essere stata nell’hotel Cortez per recuperare Queenie, deceduta lì nel 2016 (altro flashback). Nel frattempo due insegnanti della Hawthorne Academy scoprono l’esistenza di un ragazzo dai poteri maligni: Michael Langdon.

In “Ritorno alla Murder House”, ambientata in uno dei tre anni fra il 2017 e il 2020, le narrazioni interne all’episodio (flashback) risalgono addirittura al 2015: anno in cui Constance Langdon si toglie la vita e Michael scappa di casa.

Anche stavolta Murphy ha assegnato molteplici ruoli ad un solo attore – come per Evan Peters – e, anche in questo caso, tutti sono stati perfettamente in grado di sostenere il difficile compito.

Va inoltre ricordata la straordinaria presenza della Lange che, nonostante avesse annunciato il suo ritiro da American Horror Story, è riuscita a sorprendere ed emozionare i fan della serie con un cameo nella 8×06 e nell’ultimo episodio.

Le performance più memorabili – oltre a quella di Cody Fern – sono quelle di Frances Conroy, Taissa Farmiga, Sarah Paulson ed Emma Roberts: nessuno di questi personaggi è rimasto identico a come l’abbiamo conosciuto in Coven. Ma, allo stesso tempo, nessuna di loro è risultata incoerente con il proprio background: tutte si sono evolute, hanno messo in discussione le loro debolezze e le loro forti personalità per il bene comune.

Ciò che ha lasciato un po’ l’amaro in bocca (forse) è il non ritorno al presente di Myrtle e la sorte riservata a Madison: se da una parte Mallory ha riportato in vita le streghe Misty Day (Lily Rabe) e Nan (Jamie Brewer), dall’altra sembra aver deciso che alla signorina Montgomery un po’ di tempo nel suo inferno non potesse farle che bene.

Tirando le somme, questa stagione ci è piaciuta… Anche perché non è facile ostacolare l’Apocalisse!

In attesa della prossima, vi lasciamo con le parole proferite dalla sapiente Suprema:

“Tu credi che si tratti solo di vincere o perdere, avere successo o fallire.

Ma il fallimento è quando hai perso ogni parvenza di speranza.”

Lucrezia Roviello

American Horror Story : Apocalypse – Il Recap Di Stagione

Ogni anno si presenta la stessa story(a): le supposizioni sulle imminenti stagioni di American Horror Story diventano il passatempo preferito dei fan della serie TV.

Nel corso del tempo abbiamo assistito a sempre più crossover tra i personaggi, e finalmente Ryan Murphy e Brad Falchuck (creatori della serie, come anche di Glee, Scream Queens, American Crime Story, Feud, 9-1-1e Pose) hanno annunciato che l’ottava stagione sarà interamente incentrata sull’unione di due mondi: American Horror Story: Apocalypse è ufficialmente la collision fra Murder House e Coven (prima e terza stagione dell’antologia).

E noi di Time Stone Entertainment non potevamo lasciarci sfuggire questo ottavo capitolo.

Tenetevi forte perché questo è il nostro recap di:

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Tutto era cominciato in agosto, con la comparsa del teaser della stagione che mostrava un sorteggio compiuto da Wilhemina Venable (Sarah Paulson), accompagnato dalle parole: “Questa è la tua possibilità di essere uno dei pochi rimasti. Questa è la tua possibilità di sopravvivere. Ti troveremo presto.” 

Ecco che si è pensato immediatamente ad uno scenario simile a quello della mietitura in Hunger Games, e perciò ci si è domandatistiamo parlando di una stagione distopica?

Ad ogni modo, almeno inizialmente è sembrato che ci si stesse addentrando nel post-apocalisse: sulla Terra, ormai, si sono diffuse delle radiazioni che mutano i tratti somatici degli esseri viventi, ma chi ha potuto – meritevole o fortunato – si è già salvato.

Ma, a dire il vero, sin dalle prime puntate è parso ovvio che l’Apocalisse nucleare fosse solamente la cornice dell’intera vicenda. In realtà, nel corso dei dieci episodi, l’Apocalisse di cui si è trattato è stata prettamente di matrice religiosa: tutta la stagione, infatti, si è delineata sullo scontro fra il bene e il male.

 Il bene ha trovato i suoi emblemi nelle streghe dell’Accademia Miss Robichaux per ragazze eccezionali, diretta da Cordelia Goode (Sarah Paulson), la “Suprema”.

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 Zoe Benson (Taissa Farmiga), Madison Montgomery (Emma Roberts), Queenie (Gabourey Sidibe) Misty Day (Lily Rabe) e Myrtle Snow (Frances Conroy) sono state infatti le preziose alleate di Cordelia nella lotta contro il male supremo, incarnato da Michael Langdon (Cody Fern).

Nei vari episodi non ci si concentrerà tanto sul come una piccola porzione di umanità sia sopravvissuta al cataclisma nucleare, ma tramite numerosi flashback ci verrà svelata la sequela di eventi che hanno decretato l’ascesa del diabolico Michael e la decisione di Cordelia di volerlo eliminare.

Tutto ha inizio nella casa della prima stagione, Murder House, che vede il concepimento di Michael per intercessione di un’entità maligna (Satana?).

Il bambino verrà poi affidato alle cure di Constance Langdon (Jessica Lange), sua nonna.

Stando ai racconti presenti nella già stagione d’esordio, Michael si dimostra diabolico sin dalla tenera età. Sarà poi nel sesto episodio di Apocalypse (diretto da Sarah Paulson) che il bimbo, dopo aver spinto al suicidio la stessa Constance, si unirà alla Chiesa di Satana, apprendendo di avere dei poteri speciali, simili a quelli della Suprema, se non con la differenza di essere finalizzati al puro male.

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Verso la conclusione di Coven, si assiste alla morte delle streghe Myrtle, Nan (Jamie Brewer) e Madison, in più, nella quinta stagione (Hotel) Queenie rimane vittima del famigerato Mr. March (Evan Peters), proprietario dell’hotel Cortez.

Le streghe verranno resuscitate una ad una in Apocalypse andando a costituire il potente esercito di Cordelia, al quale si aggiungeranno Mallory (Billie Lourd), una strega che spesso ci ha dato il sentore di essere la futura Suprema in ascesa, Bubbles McGee (Joan Collins), vecchia star del cinema, e la ricca e viziatissima Coco St. Pierre Vanderbilt (Leslie Grossman), strega con dei bizzarri poteri: indovinare la percentuale di glutine e le calorie presenti nel cibo (in seguito si scoprirà essere anche in grado di percepire le situazioni di pericolo).

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Michael Langdon dalla sua avrà un esercito di stregoni appartenenti all’Hawthorne Academy per ragazzi eccezionali, ma questi verranno pian piano eliminati da Cordelia. Un’altra sua preziosa alleata sarà poi Miriam Mead (Katy Bates), l’androide creato ad immagine e somiglianza della donna che lo ha adottato dopo il suo allontanamento dalla casa di Murder House.

Questa, vivrà per un periodo all’interno dell’Avamposto 3, un tetro bunker gestito da Wilhemina Venable (Sarah Paulson) finalizzato alla sopravvivenza di pochi eletti alla catastrofe nucleare.

Michael si introdurrà all’interno di questo profetizzando: “Mi è stato assegnato il compito di valutare chi di voi merita di sopravvivere. Posso portarvi via tutti. Oppure nessuno.”.

Ciò che sapremo riguardo questa selezione è che Venable non è tra i fortunati “prescelti” a causa di una forma di scoliosi.

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Le nove puntate che precedono quella conclusiva sono una corsa contro il tempo per fermare l’Anticristo. Le streghe tenteranno di sventare dei complotti contro di loro, punendo i cospiratori con la messa al rogo, e scenderanno a patti con alcune entità: uno su tutti Papa Legba (Lance Reddick), il Loa haitiano già incontrato in Coven, beneficiando – in questo caso – di Dinah Stevens (Adina Porter), un’intermediaria doppiogiochista, che venderà poi l’anima a Satana per il mero successo in TV.

La domanda finale è sempre quella: chi vincerà tra bene e male?

Rimanete con noi, perché a breve arriverà la recensione del finale di stagione: Apocalypse Then.

Lucrezia Roviello