Star Wars – Le Prime Immagini Dell’Episodio IX Dalla Celebration

Si sta svolgendo in questi giorni a Chicago la Star Wars Celebration, il più grande raduno al mondo per tutti gli appassionati della saga.

Prima di presentare il nuovo trailer, sul palco della Celebration sono state mostrate le prime immagini dell’Episodio IX, che ora sappiamo chiamarsi The Rise Of Skywalker.

Assieme al regista J.J. Abrams e al Presidente della Lucasfilm, Kathleen Kennedy, anche Daisy Ridley, John Boyega, Kelly Marie Tran, Oscar Isaac, Billy Dee Williams, Naomi Ackie, Joonas Suotamo e Anthony Daniels insieme ai droidi R2-D2, BB-8 e la new entry robotica, D-0.

Star Wars: Episodi XI – The Rise Of Skywalker sarà nelle sale italiane dal 18 Dicembre.

Laura Silvestri

Materiali Stampa e Immagini: Disney/Lucasfilm, LA Times, Time Magazine, IGN

 

 

Golden Globes 2019 – Tutti I Vincitori

https://www.youtube.com/watch?v=sOpUM2yAhig

 

Questa notte, al Beverly Hills Hotel di Los Angeles, ha avuto luogo la 79° edizione de Golden Globe Awards, presentata per l’occasione dagli attori Sandra Oh e Andy Samberg.

Come di consueto la Hollywood Foreign Press Association ha assegnato i premi alle due categorie FILM e SERIE TV, segnando il trionfo di Bohemian Rhapsody Rami Malek (nel ruolo di Freddie Mercury) e Green Book che si aggiudica non solo il premio per il Miglior Attore Non Protagonista, andato a Mahershala Ali, ma anche quelli per la Miglior Commedia o Film Musicale e Miglior Sceneggiatura.

Portano a casa il Golden Globe le attrici Glenn Close per The Wife e Olivia Colman per The Favourite ( dopo essersi aggiudicata anche la Coppa Volpi a Venezia per la miglior interpretazione femminile).  Tra gli altri vincitori, il film d’animazione targato Sony/Marvel, Spider-Man: Into the Spider-Verse Roma di Alfonso Cuarón (vincitore del Leone d’Oro a Venezia), distribuito da Netflix.

Il tanto acclamato A Star Is Born porta a casa il premio per la Miglior Canzone con Shallow.

Per quanto riguarda la categoria delle SERIE TV è The Kaminsky Method a vincere più statuette, tra cui quella per la Miglior Serie TV – Musicale o Commedia e per il Miglior Attore Protagonista con Michael Douglas. 

Altro importante premio è stato quello alla carriera, il Cecil B. DeMille Award, conferito a Jeff Bridges. 

Ma questi sono solo alcuni dei vincitori della serata.

Ecco la lista completa dei vincitori della 79° edizione dei Golden Globes

gg_new_award-split-h_2018_0-2

 

FILM

MIGLIOR FILM DRAMMATICO
Black Panther
BlacKkKlansman
Bohemian Rhapsody
If Beale Street Could Talk
A Star Is Born

MIGLIOR COMMEDIA O FILM MUSICALE
Crazy Rich Asians
The Favourite
Green Book
Mary Poppins Returns
Vice

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Incredibles 2
Isle of Dogs
Mirai
Ralph Breaks the Internet 

Spider-Man: Into the Spider-Verse

MIGLIOR FILM STRANIERO
Capernaum
Girl
Never Look Away
Roma
Shoplifters

MIGLIOR ATTRICE IN UN FILM DRAMMATICO
Glenn Close, The Wife

Lady Gaga, A Star Is Born
Nicole Kidman, Destroyer
Melissa McCarthy, Can You Ever Forgive Me? 
Rosamund Pike, A Private War

MIGLIOR ATTORE IN UN FILM DRAMMATICO
Bradley Cooper, A Star Is Born
Willem Dafoe, At Eternity’s Gate
Lucas Hedges, Boy Erased
Rami Malek, Bohemian Rhapsody
John David Washington, BlacKkKlansman

MIGLIOR ATTRICE IN UNA COMMEDIA O FILM MUSICALE
Emily Blunt, Mary Poppins Returns
Olivia Colman, The Favourite
Elsie Fisher, Eighth Grade
Charlize Theron, Tully
Constance Wu, Crazy Rich Asians

MIGLIOR ATTORE IN UNA COMMEDIA O FILM MUSICALE
Christian Bale, Vice

Lin-Manuel Miranda, Mary Poppins Returns
Viggo Mortensen, Green Book
Robert Redford, The Old Man & the Gun
John C. Reilly, Stan and Ollie

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Amy Adams, Vice
Claire Foy, First Man
Regina King, If Beale Street Could Talk
Emma Stone, The Favourite
Rachel Weisz, The Favourite

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Mahershala Ali, Green Book

Timothée Chalamet, Beautiful Boy
Adam Driver, BlacKkKlansman
Richard E. Grant, Can You Ever Forgive Me?
Sam Rockwell, Vice

MIGLIOR REGISTA [categoria: MOTION PICTURE]
Bradley Cooper, A Star Is Born
Alfonso Cuarón, Roma
Peter Farrelly, Green Book
Spike Lee, BlacKkKlansman
Adam McKay, Vice

MIGLIOR SCENEGGIATURA [categoria: MOTION PICTURE]
Alfonso Cuarón, Roma
Tony McNamara, Deborah Davis, The Favourite
Barry Jenkins, If Beale Street Could Talk
Adam McKay, Vice
Peter Farrelly, Nick Vallelonga, Brian Currie, Green Book

MIGLIOR COLONNA SONORA [categoria: MOTION PICTURE]
Marco Beltrami, A Quiet Place
Alexandre Desplat, Isle of Dogs
Ludwig Goransson, Black Panther
Justin Hurwitz, First Man
Marc Shaiman, Mary Poppins Returns

MIGLIOR CANZONE
“All the Stars,” Black Panther
“Girl in the Movies,” Dumplin’
“Requiem for a Private War,” A Private War
“Revelation,” Boy Erased
Shallow,” A Star Is Born

 

SERIE TV

 

MIGLIORE SERIE TV – DRAMA
The Americans

Bodyguard
Homecoming
Killing Eve
Pose

MIGLIORE SERIE TV – MUSICALE O COMMEDIA
Barry
The Good Place
Kidding
The Kominsky Method
The Marvelous Mrs. Maisel

MIGLIOR MINISERIE TV O FILM TV
The Alienist
The Assassination of Gianni Versace
Escape at Dannemora
Sharp Objects
A Very English Scandal

MIGLIOR ATTRICE IN UNA MINISERIE TV O FILM TV
Amy Adams, Sharp Objects
Patricia Arquette, Escape at Dannemora
Connie Britton, Dirty John
Laura Dern, The Tale
Regina King, Seven Seconds

MIGLIOR ATTORE IN UNA MINISERIE O FILM TV
Antonio Banderas, Genius: Picasso
Daniel Brühl, The Alienist
Darren Criss, The Assassination of Gianni Versace
Benedict Cumberbatch, Patrick Melrose
Hugh Grant, A Very English Scandal

MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE TV – DRAMA
Caitriona Balfe, Outlander
Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale 
Sandra Oh, Killing Eve
Julia Roberts, Homecoming
Keri Russell, The Americans 

MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE TV – DRAMA
Jason Bateman, Ozark
Stephan James, Homecoming
Richard Madden, Bodyguard
Billy Porter, Pose
Matthew Rhys, The Americans

MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE TV – MUSICALE O COMMEDIA
Kristen Bell, The Good Place
Candice Bergen, Murphy Brown
Alison Brie, GLOW
Rachel Brosnahan, The Marvelous Mrs. Maisel
Debra Messing, Will & Grace

MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE TV – MUSICALE O COMMEDIA
Sacha Baron Cohen, Who Is America?
Jim Carrey, Kidding
Michael Douglas, The Kominsky Method
Donald Glover, Atlanta
Bill Hader, Barry

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE TV O FILM TV
Alex Borstein, The Marvelous Mrs. Maisel
Patricia Clarkson, Sharp Objects
Penelope Cruz, The Assassination of Gianni Versace
Thandie Newton, Westworld
Yvonne Strahovski, The Handmaid’s Tale

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE TV O FILM TV
Alan Arkin, The Kominsky Method
Kieran Culkin, Succession
Edgar Ramirez, The Assassination of Gianni Versace
Ben Whishaw, A Very English Scandal 
Henry Winkler, Barry

CECIL B. DEMILLE AWARD (GOLDEN GLOBE ALLA CARRIERA)
Jeff Bridges

Qui di seguito potete poi trovare un breve recap della serata ad opera del sito Entertainment Tonight

 

 

Immagine: The Hollywood Reporter
Promo: Broadcasting America

 

Lucrezia Roviello

Giacomo Gianniotti – La Stampa Italiana Incontra Il Dr. DeLuca

Di solito, se si può evitare una visita dal medico, tanto meglio. Ma se il dottore in questione è Mr. Andrew DeLuca, a.k.a. Giacomo Gianniotti, magari un’occhiatina ce la si fa dare volentieri…

Qualche settimana fa, Gianniotti – di origine italiana, ma naturalizzato canadese – era qui nel Bel Paese, e noi di Time Stone Entertainment eravamo lì con lui e il resto della stampa italiana per parlare della sua esperienza nella Terra delle Opportunità e sul set di Grey’s Anatomy.

«Ero un po’ nervoso all’idea di unirmi ad un cast così grande e consolidato già da tanti anni, pieno di attori diversi e con una lunga carriera alle spalle; ma sono stati tutti molto gentili, e devo dire che mi hanno fatto sentire fin da subito a mio agio. Per me è stato un onore conoscerli e lavorare con loro».

«Ricordo quanto fossi agitato il mio primo giorno sul set, e anche durante quelle scene in sala operatoria così zeppe di termini appartenenti al linguaggio medico… E io che pensavo “Oddio, come farò a ricordare tutto e dirlo così velocemente?” Ma lì si ride e si scherza, anche quando si sbaglia, e alla fine tutto va per il meglio. Anche perché, capita davvero a tutti di impicciarsi, a volte!»

E va avanti raccontando qualche aneddoto.

«James Pickens – il capo dell’ospedale, il Dr.  Webber – è stato il primo a farmi sentire davvero a casa. Durante la prima table reading a cui partecipai, io ero seduto lì, non conoscevo nessuno, come il primo giorno di scuola, e lui si è alzato, ha attraversato la stanza, e si è presentato dandomi il benvenuto. È l’attore più anziano del cast, un uomo davvero di classe… Un tale gesto da parte sua dice molto!»

 Ma qual è, secondo lui, il segreto del successo dello show?

«Io penso che Shonda, essendo una delle prime showrunner donna dell’industria televisiva, sia riuscita a creare una storia con molti personaggi femminili di rilievo: forti, intelligenti, indipendenti, in carriera… Cosa che non era poi tanto comune in televisione nel periodo in cui debuttò la serie. E penso che questo abbia creato una forte empatia con il pubblico femminile, e abbia anche ispirato molto donne a intraprendere una carriera in campo medico. Incontro spesso delle fan che mi dicono quanto lo show le abbia incoraggiate in tal senso.»

«E poi credo che Shonda e gli sceneggiatori utilizzino lo show come mezzo per dire qualcosa, per mandare avanti idee politiche, morali, ma anche per spostare l’attenzione su patologie ancora poco note».

Sul doppiaggio del suo personaggio ci dice:

«Ho chiesto se potevo doppiarmi da solo, ma credo ci siano dei regolamenti e dei sindacati che non lo permettono, perché giustamente, sarebbe come togliere lavoro ai doppiatori professionisti! Però c’è stata una scena in cui io e Stefania [Spampinato] – l’attrice che interpreta sua sorella, che sostiene essere “davvero un amore”, e con cui si divertiva a conversare in italiano sul set – abbiamo dovuto parlare in italiano… E quando l’ho vista doppiata mi sono accorto che, per far notare la differenza, ci avevano fatto siciliani!»

Riguardo alla meritocrazia nell’industria cinematografica:

«Credo che sia un po’ lo stesso dappertutto, ma su diversi livelli. Quando avevo 18 anni, ho lasciato il liceo, e mi sono trasferito da Toronto a Roma, dove sono rimasto per due anni. Di sera facevo il barman a Campo de’ Fiori, e di giorno facevo provini. Volevo recitare in italiano, ma ho trovato un sacco di difficoltà. In quei due anni, non ho trovato nulla. Alla fine mi sono arreso, ho preso un biglietto per tornare in Canada a studiare teatro. Ovviamente, appena fatto il biglietto, mi chiamano per dirmi che avevo ottenuto un ruolo qui! Era una piccola parte in un programma che si chiama Medicina Generale.

Ma devo dirti la verità, mi guardavo intorno, e la realtà che mi circondava era piena di figli, nipoti, cugini di qualcuno. E io mi dicevo “A un certo punto questi nipoti dovranno pur finire!”».

«Ovviamente, anche in America è così. Alla fine, se conosci qualcuno, sei sempre avvantaggiato. Ma questo accade per qualsiasi industria. Però in America credo si badi di più al merito: se davvero ti impegni e lavori costantemente, dopo un po’, e con un po’ di fortuna, vieni premiato».

«Questo è il primo show in cui ho un ruolo ricorrente, e posso dirmi effettivamente parte del cast» dice rispondendo alla nostra domanda riguardo le differenze riscontrate sui vari set.

«Questo già ti dà un maggior senso di fiducia, ti fa sentire più sicuro. Vuol dire che i produttori e gli sceneggiatori hanno visto qualcosa in te, tanto da affidarti un ruolo più duraturo. Quindi sì, direi che è questa la più grande differenza. Poi quello di Grey’s è un set fantastico; molti di loro hanno famiglia, mogli o mariti, figli che spesso vengono a trovarli, quindi ti dà proprio quella sensazione di gioia e familiarità».

Sul rischio di diventare ipocondriaci:

«Beh, diciamo che aumenta un po’. Sai quando leggi i sintomi di una malattia per una puntata, e inizi a pensare “Uh, in effetti quello mi fa male, e ho questa tossetta…” Però non possiamo fossilizzarci su queste cose!»

Sui suoi progetti futuri:

«Io ho iniziato con il teatro, e non avrei mai pensato di arrivare in tv o sul grande schermo. Però da quando ho iniziato con la tv, mi sono fermato. Dopo Grey’s Anatomy, mi piacerebbe molto tornare alle mie radici teatrali. Oltre a questo, sono un grande fan di cinema, anche di quello italiano. Da quando La Grande Bellezza ha vinto l’Oscar, il mondo sembra aver spostato di nuovo l’attenzione sull’Italia, e questo mi ha reso molto orgoglioso. Il mondo sta cambiando, e noi dobbiamo continuare a produrre prodotti di qualità come stiamo facendo. Guadagnino, ma anche Suburra, The Young Pope… Ma anche progetti che non sono italiani, ma vengono girati in Italia e portano lavoro e lustro al nostro paese. Sono molto contento della direzione in cui stiamo andando. Molto lentamente, ma stiamo andando!»

Ma che tipo di ruoli gli vengono proposti, e quali vorrebbe invece interpretare?

«I ruoli che mi arrivano e quelli che vorrei mi arrivassero non sono esattamente gli stessi: spesso mi propongono il ruolo del bravo ragazzo, quello dolce e gentile, che riporta la ragazza a casa per le dieci di sera. A me piacerebbe davvero interpretare uno cattivo, malato, pazzo, strano… Tutte cose che ho studiato, e che da parecchio tempo non ho occasione di portare sullo schermo».

Aggiunge poi sul suo essere visto come italiano: «Se mi vedi, non pensi immediatamente “Ah guarda, questo ha proprio l’aspetto del tipico italiano”. Però il mio nome lascia intuire subito la cosa. Il motivo per cui ho scelto il mio primo agente, è perché è stato l’unico che non mi ha chiesto di cambiare il nome».

Non manca la battutina in risposta alle domande sulla politica:

«Faccio sempre una scommessa con me stesso: ogni volta che incontro qualcuno che non conosco, mi chiedo quanto ci vorrà prima che si inizi a parlare di Trump. Beh, normalmente non più di un paio di minuti!»

Gianniotti conclude l’incontro stampa chiedendo a noi, in quanto fan, cosa pensassimo di Grey’s Anatomy, e ringraziandoci per l’affetto e il supporto che diamo alla serie.

Salutiamo il Dr. DeLuca e ci auguriamo di rivederlo presto… Possibilmente al di fuori della sala operatoria.

Laura Silvestri