Il Testimone Invisibile – La Recensione

Non c’è salvezza senza sofferenza, e lei non è più furbo di me.

Adriano Doria (Riccardo Scamarcio) – imprenditore di successo – si risveglia sul pavimento della stanza di un hotel. Davanti a sé, il cadavere della fotografa Laura (Miriam Leone), sua amante, cosparso di banconote.

Tre mesi dopo, Adriano è affiancato da un’imbattuta penalista (Maria Paiato) – al termine della sua brillante carriera – che dovrà difenderlo in tribunale, essendo l’unico indagato per la morte di Laura, che però si dichiara innocente.

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È notte, le strade che circondano i grattacieli di Milano si incrociano, delle scarpe femminili scendono da un’auto, la musica in sottofondo è incalzante, intermittente e grave.

Questa, per chi è amante dei noir e dei thriller, è poesia.

Perché sì, Il testimone invisibile è un bel thriller capace di suscitare un hype pazzesco, ma le atmosfere che ci vengono proposte nelle prime inquadrature sembrano omaggiare quelle di opere più noir e “classiche”, una su tutte L’altro uomo di Alfred Hitchcock.

I personaggi di questo film non sono solo complessi, sono prismatici, e lo sono in maniera realistica: hanno delle debolezze che li portano a cedere, li spingono alla disperazione e a gesti estremi.

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Per arrivare ad ottenere un risultato che permetta un coinvolgimento degno di attenzione bisogna quindi rendere merito agli attori che sono stati in grado di dar voce ai conflitti dei propri personaggi.

Le storie che vengono mostrate al pubblico sono spesso raccontate per metà: sono supposizioni, confessioni, illazioni, e ancora più spesso sono storie confuse.

Il punto di forza del film è proprio la caoticità che lo ascrive al genere psicologico, in cui vige la tremenda regola del “ciò che ho visto era x, ma poteva essere anche y”, accompagnata dal pensiero “potrebbe essere chiunque, potrebbe essere nessuno”.

E non c’è scampo: il pubblico in sala deve seguire ogni pista proposta, fare a sua volta congetture per poi, improvvisamente, domandarsi il perché dell’invisibilità del testimone nel titolo dell’opera.

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Questa sequela di elucubrazioni potrebbe sembrare snervante, ma i 142 minuti di film volano. e state ben certi che, a pochi istanti dall’agghiacciante finale, troverete risposte ad ogni vostra supposizione.

A quel punto, se avrete indovinato il finale, siete stati molto bravi.

Il Testimone Invisibile, thriller scritto e diretto da Stefano Mordini, è il remake del film spagnolo di Contrattempo di Oriol Paulo ed è ancora in sala in questo periodo.

Insomma, film consigliato… E nel frattempo, ne approfittiamo per fare un paio di rewatch di thriller hitchockiani e rileggere Pirandello.

locandina

Disclaimer: Immagini prese da Google Immagini

Lucrezia Roviello

 

Info

Titolo: Il Testimone Invisibile

Regia: Stefano Mordini

Durata: 102’

Data di uscita: 13 dicembre 2018

Con: 

Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, 

Fabrizio Bentivoglio, Maria Paiato, 

Sara Cardinaletti

Distribuzione: Warner Bros. Pictures

 

 

The Death And Life Of John F. Donovan – Trailer, Poster e Sinossi Del Film

È finalmente online il trailer del nuovo film del regista canadese Xavier Dolan, presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival 2018, The Death And Life Of John F. Donovan -in italiano La Mia Vita Cn John F. Donovan -, con Kit Harington, Natalie Portman, Susan Sarandon e Kathy Bates.

Sinossi

“John F. Donovan (Kit Harington), star del cinema e della televisione, è morto solo e in disgrazia, a seguito di alcuni scandali che lo vedevano coinvolto. Sarà Rupert Turner (interpretato da Jacob Tremblay e Ben Schnetzer) a raccontare della loro amicizia epistolare, cominciata quando lui aveva soltanto undici anni. Racconterà di una vita tormentata, attraverso gli ostacoli della fama e dei pregiudizi.”

Distribuito dalla Lucky Red, non è stata ancora resa ufficiale la data di uscita nelle sale italiane, ma lo stesso regista sul suo profilo Instagram ci ha tenuto ad informare che in Francia arriverà il 13 Marzo.

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Cristiana Carta

 

Creed II – La Recensione

Ritorno Sul Ring

Le cose vanno decisamente bene per Adonis Creed: è diventato campione del mondo dei pesi massimi e ha chiesto a Bianca di sposarlo. Ma ad un passo dalla felicità, il passato torna a sfidarlo. Il suo fantasma ha il volto e i muscoli di Viktor, figlio di Ivan Drago, il pugile che trentaquattro anni prima ha ucciso suo padre, Apollo Creed, sul ring.

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A tre anni di distanza dal film Creed – Nato per combattere – che ebbe un’ottima accoglienza sia di pubblico che di critica – era imperativo che la storia continuasse.

Michael B. Jordan riprende il ruolo di Adonis Creed, ma in cabina di regia non c’è più Ryan Coogler – qui solo in veste di produttore esecutivo – ; il testimone passa a Steven Caple Jr., regista del lungometraggio The Land.

Se il riferimento per Creed era il primo capitolo della saga di Rocky, il sequel è invece strettamente legato agli accadimenti di Rocky IV.

Poteva essere un film banale, scontato, soprattutto per via dell’idea di riesumare Ivan Drago – colpevole di aver ucciso sul ring Apollo Creed negli anni 80 – e dargli un erede pronto a rinnovare una sfida ormai generazionale. Eppure, non è così.

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L’intreccio, all’apparenza, potrebbe risultare blando: ci si potrebbe legittimamente annoiare guardando quello che accade ad Adonis e al suo percorso, che si muove sempre in bilico tra quello che il pubblico si aspetta, e il tentativo di trovare un nuovo modo per raccontare le stesse cose.

In realtà la pellicola è sì piena di cliché, tuttavia sapientemente amalgamati, che permettono una sincera empatia con i personaggi per tutta la sua durata. Noi spettatori sappiamo già quando Adonis Creed perderà e quando vincerà, e gli autori ne sono consapevoli. Per questo il film non si concentra tanto sullo scontro fisico, ma sull’evoluzione emotiva dei personaggi.

Soprattutto in questo capitolo della saga, in cui la posta in gioco si alza tantissimo, poiché Adonis dovrà fare i conti con il fantasma dell’assassinio di suo padre, il drive narrativo non è tanto la vendetta, quanto il rapporto padre/figlio di fronte ai cambiamenti, proprio nel momento in cui lui stesso sta per diventare padre.

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Come affermato anche dal regista in un’intervista, Creed II non è un film sulla vendetta, ma su due persone legate da uno stesso destino, e su cosa ci può essere in gioco per loro. Esplorando la ferita emotiva di questi due pugili, la vendetta passa in secondo piano.

  Ivan Drago, tuttavia, non ha mai scordato la sconfitta subita da parte di Rocky, e ha cresciuto suo figlio Viktor nell’odio.

Viktor Drago, interpretato da Florian “Big Nasty” Munteanu, un vero pugile tedesco di origini rumene, è fisicamente imponente e realmente minaccioso, ma lo spazio a lui dedicato nella pellicola è estremamente ridotto, tanto da chiedersi se il suo personaggio – e il conflitto con il padre – non meritassero un’esplorazione più approfondita.

In Rocky IV, anche il personaggio di Ivan Drago poteva considerarsi manicheo – come del resto suo figlio in questo capitolo – ma in realtà fu proprio lui (interpretato sempre da Dolph Lundgren) ad attraversare la trasformazione meglio sviluppata, imparando a perdonare.

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Le istanze tematiche del film sono apertamente delineate, ed emerge chiaramente come il vero cuore pulsante di questa saga non sia il pugilato, ma la famiglia. I personaggi di Adonis e Bianca (interpretata da Tessa Thompson) si trovano a diventare genitori per la prima volta, affrontando la probabilità che la figlioletta potrebbe nascere sorda.

Michael B. Jordan torna, come dicevamo, nei panni di Adonis (di nome e di fatto) per la seconda volta, confermandosi come astro nascente della nuova Hollywood, e dimostrando di saper incarnare alla perfezione l’eroe che lotta per i suoi sogni, ma che non ha paura di essere vulnerabile.

Rispetto al primo Creed, dove l’obiettivo principale di Adonis era dimostrare di essere degno del nome che portava, e di sapere accettare l’ingombrante eredità del genitore, in questo nuovo capitolo deve dimostrare a se stesso di poter essere un uomo diverso dal padre, e trovare dentro di sé la forza di combattere per ciò in cui crede.

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Il pubblico potrà forse chiedersi quale sarà il livello di saturazione per queste saghe che attraversano più e più decenni, ma dubitiamo che di fronte alle emozionanti scene finali di Creed II, al cinema dal 24 Gennaio, mancherà di prodigarsi in un sonoro applauso.

Anna Antenucci

Titolo : Creed II

Durata: 130'

Data di Uscita: 24 Gennaio 2019

Regia: Steven Caple Jr.

Con: 

Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, 

Tessa Thompson, Dolph Lundgren

Distribuzione: Warner Bros. Pictures

 

 

 

 

 

John Wick 3 – Parabellum — Trailer, Sinossi, Immagini E Poster Del Film

Arriva al cinema dal 16 Maggio John Wick 3 – Parabellum, sequel della fortunata saga con protagonista Keanu Reeves.

Di seguito trovate immagini, sinossi e poster del film diretto da Chad Stahelski.

 

 

Sinossi:

“John Wick è in fuga per due ragioni: una taglia di 14 milioni di dollari e per aver infranto una delle regole fondamentali, uccidere qualcuno all’interno dell’Hotel Continental. La vittima infatti era un membro della Gran Tavola che aveva posto la taglia su di lui. John avrebbe dovuto già essere stato eliminato, ma il manager dell’Hotel Continental gli concede un’ora di tempo prima di dichiararlo ufficialmente “scomunicato”. John dovrà cercare di restare vivo, lottando e uccidendo, in cerca di una via d’uscita da New York City.”

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Nel cast anche Halle Berry, Lawrence Fishburne, Mark Dacascos, Asia Kate Dillon, Lance Roddick, Jason Mantzoukas, Tobias Segal, Angelica Houston e Ian McShane.

Presentato da Leone Film Group e distribuito da 01 Distribuition, John Wick 3 – Parabellum sarà nelle sale italiane dal 16 Maggio.

Laura Silvestri

Materiali Stampa: ManzoPiccirillo

 

CHILI – Il Grande Cinema D’Autore Disponibile Dal 16 Gennaio

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IL GRANDE CINEMA D’AUTORE È SOLO SU CHILI

DA WERNER HERZOG A WIM WENDERS, 

DA INGMAR BERGMAN A FRANÇOIS TRUFFAUT

GRANDI TITOLI SENZA ABBONAMENTO

 Non solo blockbuster, grandi serie tv e titoli mainstream: su CHILI, la piattaforma digitale on demand senza abbonamento (www.chili.com) continuano le grandi esclusive dedicate al cinema d’autore. Dal 16 gennaio, in esclusiva, decine di opere di grandi autori come Wim Wenders, Werner Herzog, Ingmar Bergman, François Truffaut, Eric Rohmer, Jean-Luc Godard e Jacques Tati, per una retrospettiva autoriale che non teme confronti nel panorama dell’offerta streaming italiana.

LA SCENA TEDESCA

Per la prima volta assoluta in digitale, su CHILI a 1,99 euro saranno disponibili tutti i capolavori che Wim Wenders girò tra il 1974, anno di Alice nelle città, al 1994, anno di Lisbon Story. Tra i due estremi, ecco cult come Falso movimento, Lo stato delle cose, Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino con il sequel, Così lontano così vicino. Ma non solo Wenders, perché su CHILI finalmente disponibile anche il cinema di Werner Herzog con classici come Cobra verde, Fitzcarraldo, L’enigma di Kaspar Hauser e Aguirre – Furore di Dio.

IL CINEMA FRANCESE

A fianco dell’esclusiva di un capolavoro come I 400 colpi di Truffaut, per quanto riguarda la scena francese CHILI mescola autori come Jacques Tati, tra le cui opere troviamo Giorno di festa e Le vacanze di Monsieur Hulot, ed Eric Rohmer, di cui si possono rivedere Le vacanze di Pauline, Racconto d’autunno e Il raggio verde. E oltre a I 400 colpi, di Truffaut disponibili in esclusiva Finalmente domenica, Baci rubati Tirate sul pianista. Senza dimenticare Godard con due introvabili in streaming: Fino all’ultimo respiro e Les Carabiniers.

TUTTO BERGMAN

Per chi ama Ingmar Bergman, in esclusiva su CHILI una lunga lista di titoli assolutamente da non perdere, capaci di coprire quattro decenni di cinema del regista svedese: si va da Spasimo, girato nel 1944, a Dopo la prova, del 1984, toccando opere come Il volto, Il silenzio, L’occhio del diavolo, Un’estate d’amore, Un mondo di marionette, Come in uno specchio e A proposito di tutte queste signore.

CHILI SPA. CHILI, fondata nel giugno 2012 a Milano, è una realtà europea dell’intrattenimento digitale, attiva in Italia, Inghilterra, Polonia, Germania e Austria. Il servizio, senza abbonamento, offre le Anteprime al cinema, le Prime Visioni, un catalogo digitale di migliaia di film e serie TV, DVD e Blu-Ray, Gadget, ed è fruibile da Smart TV, lettori Blu-Ray, PC, tablet e smartphone (www.chili.com).

Materiali Stampa e Comunicato: Palumbo+Battaglia e Ufficio stampa CHILI Spa

Laura Silvestri

C’Era Una Volta Il Principe Azzurro – Trailer, Poster E Sinossi Del Film

Dal produttore di Shrek, John H. Williams, e dal regista di Get Squirrely, Ross Venokur, arriva al cinema dal 28 Febbraio C’era Una Volta Il Principe Azzurro, con le voci di Demi Lovato, Sia, Avril Lavigne, Ashley Tisdale e G.E.M. nella versione originale.

Di seguito la sinossi e il poster del film

Sinossi:

“Sappiamo tutti come terminano le classiche favole. Cenerentola sposa il Principe Azzurro. Biancaneve sposa…oh, interessante… il Principe Azzurro. E la Bella Addormentata sposa… wow, inizia a diventare un po’ strano…Il Principe Azzurro!

Colpito da un incantesimo che lo rende irresistibile e capace di far innamorare di sé tutte le donne del regno, C’era una volta il Principe Azzurro racconta l’insolita storia del Principe Filippo Azzurro e della sua ricerca del vero Vero Amore.”

 

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C’era una volta il Principe Azzurro è distribuito da M2 Pictures, e sarà al cinema dal 28 Febbraio.

Laura Silvestri

Materiali Stampa: M2 Pictures
 

La Carmen – Tutte Le Informazioni Sullo Spettacolo Teatrale

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TEATRO GHIONE ROMA
CARMEN
Dal 29 Gennaio al 3 Febbraio
Musiche di Bizet e Marco Schiavoni
testi, regia e coreografia di Luciano Cannito
  Rossella Brescia 
Massimo Zannola,  Amilcar Moret, Alessandro Casà ed i solisti della Roma City Ballet Company
Dal martedì al sabato, ore 21.00 domenica ore 17.00 lunedì riposo
Torna Carmen di Luciano Cannito, in esclusiva a Roma per il Teatro Ghione con Rossella Brescia.
Questo spettacolo ha vinto per 2 anni di fila il biglietto d’oro come spettacolo di danza più visto d’Italia e quello che presenta il Teatro Ghione è una nuova versione con l’attore Massimo Zannola che in un flashback della memoria e delle emozioni, racconta dalle mura della sua cella la sua storia di passione ed il suo folle e tragico epilogo con la profuga Carmen, sbarcata anni prima nell’isola di Lampedusa, dove lui era il maresciallo dei Carabinieri della stazione locale. La gelosia per il presunto scafista Escamillo, il tentativo di domare lo spirito libero e ribelle della bellissima Carmen, per trasformarla in una dolce casalinga appagata, hanno reso lui un criminale, folle, perdente.
Rossella Brescia è Carmen, selvaggia e potente, il primo ballerino cubano Amilcar Moret danza il ruolo di Don Josè/Giuseppe ed il ruolo di Escamillo/scafista sarà interpretato da Francesco Porcelluzzi. Solisti in scena della nuovissima Roma City Ballet Company diretta da Luciano Cannito.
I costumi sono di Maria Hoffmann.
La musica è di Georges Bizet e Marco Schiavoni.
Testo, regia e coreografia di Luciano Cannito.
Info

Luogo:

Teatro Ghione, Via delle Fornaci 37 Roma, Italia
Telefono:
06/6372294
Sito web:
www.teatroghione.it

 

 

Materiali Stampa e Comunicato: ManzoPiccirillo

Laura Silvestri