Oscar 2019 – Tutti I Vincitori

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Si è appena conclusa l’edizione 2019 degli Academy Awards, la novantunesima per i premi più prestigiosi dell’intero panorama cinematografico. Anno particolare questo per gli Oscar, che si presentano senza un presentatore designato, e risentono forse di una tale scelta risultando effettivamente sottotono, oltre che in larga parte prevedibili.

Come c’era infatti da aspettarsi, tra coloro che hanno portato a casa la statuetta dorata trionfano su tutti Alfonso Cuarón, premiato come Miglior Regista – ma che con Roma guadagna anche gli Oscar per la Miglior Fotografia e il Miglior Film Straniero -, Rami Malek (Miglior Attore Protagonista) per Bohemian Rhapsody, l’innovativo e spettacolare Spider-Man: Un Nuovo Universo (Miglior Film D’Animazione), e la Shallow cantata da Lady Gaga e Bradley Cooper in un emozionante performance (Miglior Canzone Originale). Un pizzico di incertezza aleggiava invece sul premio per la Migliore Attrice Protagonista, andato in ultimo ad Olivia Colman e alla sua regale interpretazione in La Favorita, mentre Black Panther conquista ben tre Oscar per la Marvel, scrivendo il proprio nome nella storia. Il vero colpo di scena, però, arriva con l’annuncio del Miglior Film: da grande favorito della serata, Roma cede il posto a Green Book, che si aggiudica invece l’ambito premio.

Ma vediamo insieme tutti i vincitori.

Miglior Film

Black Panther  (Ryan Coogler)
BlacKkKlansman (Spike Lee)
Bohemian Rhapsody (Bryan Singer)
La Favorita (Yorgos Lanthimos)
Green Book (Peter Farrelly)
Roma (Alfonso Cuarón)
A Star Is Born (Bradley Cooper)
Vice – L’uomo nell’ombra (Adam McKay)

Miglior Attore Protagonista

Christian Bale (Vice – L’uomo nell’ombra)
Bradley Cooper (A Star Is Born)
Willem Dafoe (Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità)
Rami Malek (Bohemian Rhapsody) WINNER
Viggo Mortensen (Green Book)

Miglior Attrice Protagonista

Yalitza Aparicio (Roma)
Lady Gaga (A Star is Born)
Glenn Close (The Wife)
Olivia Colman  (La Favorita)
Melissa McCarthy (Copia Originale)

Miglior Regia

Spike Lee (BalckKklansman)
Alfonso Cuarón (Roma) WINNER
Pawel Pawlikowski (Cold War)
Adam McKay (Vice – L’uomo nell’ombra)
Yorgos Lanthimos (La Favorita)

Miglior Attore Non Protagonista

Mahershala Ali (Green Book) WINNER
Adam Driver (BlacKkKlansman)
Sam Elliott (A Star Is Born)
Richard E. Grant (Copia Originale)
Sam Rockwell (Vice – L’uomo nell’ombra)

Miglior attrice Non Protagonista

Amy Adams  (Vice – L’uomo nell’ombra)
Marina de Tavira  (Roma)
Regina King (Se La Strada Potesse Parlare) WINNER
Emma Stone (La Favorita)
Rachel Weisz (La Favorita)

Miglior Film D’Animazione

Incredibili 2 (Brad Bird)
L’isola Dei Cani (Wes Anderson)
Mirai (Mamoru Hosoda)
Ralph Spacca Internet  (Rich Moore, Phil Johnston)
Spider-Man – Un nuovo universo (Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, Phil Lord, Christopher Miller) WINNER

Miglior Colonna Sonora

Black Panther (Ludwig Göransson) WINNER
BlacKkKlansman (Terence Blanchard)
Se La Strada Potesse Parlare (Nicholas Britell)
L’Isola Dei Cani (Alexandre Desplat)
Il Ritorno Di Mary Poppins (Marc Shaiman)

Miglior Canzone Originale

All The Stars – Black Panther (Kendrick Lamar, Al Shux, Sounwave, Sza, Anthony Tiffith)  — Kendrick Lamar, Sza
I’ll Fight – RBG (Diane Warren) — Jennifer Hudson
The Place Where Lost Things Go – Il ritorno di Mary Poppins (Marc Shaiman, Scott Wittman) — Emily Blunt
Shallow – A Star Is Born (Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando, Andrew Wyatt) — Bradley Cooper, Lady Gaga WINNER
When A Cowboy Trades His Spurs For Wings – La Ballata Di Buster Scruggs (Dave Rawlings, Gillian Welch) – Tim Blake Nelson, Willie Watson

Miglior Sceneggiatura Originale

Deborah Davis, Tony McNamara (La Favorita)
Alfonso Cuarón (Roma)
Paul Schrader (First Reformed)
Adam McKay (Vice – L’uomo nell’ombra)
Nick Vallelonga, Brian Currie, Peter Farrelly (Green Book) WINNER

Miglior Sceneggiatura Non Originale

Joel Coen, Ethan Coen (La Ballata Di Buster Scruggs)
Nicole Holofcener, Jeff Whitty (Copia Originale)
Barry Jenkins (Se La Strada Potesse Parlare)
Eric Roth, Bradley Cooper, Will Fetters (A Star Is Born)
Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott, Spike Lee (BlackKklansman) WINNER

Miglior Film Straniero

Cafarnao – Nadine Labaki (Libano)
Roma
 – Alfonso Cuarón (Messico) WINNER
Cold War
– Paweł Pawlikowski (Polonia)
Opera Senza Autore
 – Florian Henckel von Donnersmarck (Germania)
Un Affare Di Famiglia
 – Hirokazu Kore’eda (Giappone)

Miglior Cortometraggio

Detainment  (Vincent Lambe)
Fauve (Jeremy Comte)
Marguerite (Marianne Farley)
Mother (Rodrigo Sorogoyen, María del Puy Alvarado)
Skin (Guy Nattiv) WINNER

Miglior Fotografia

Cold War (Łukasz Żal)
La Favorita (Robbie Ryan)
Opera Senza Autore (Caleb Deschanel)
Roma (Alfonso Cuarón) WINNER
A Star Is Born (Matthew Libatique)

Miglior Montaggio

Barry Alexander Brown  (BlacKkKlansman)
John Ottman (Bohemian Rhapsody) WINNER
Yorgos Mavropsaridis (La Favorita)
Patrick J. Don Vito (Green Book)
Hank Corwin (Vice – L’uomo nell’ombra)

Miglior Sonoro

Black Panther (Steve Boeddeker, Brandon Proctor, Peter Devlin)
Bohemian Rhapsody (Paul Massey, Tim Cavagin, John Casali) WINNER
First Man (Jon Taylor, Frank A. Montaño, Ai-Ling Lee, Mary H. Ellis)
Roma (Skip Lievsay, Craig Henighan, José Antonio García)
A Star Is Born (Tom Ozanich, Dean Zupancic, Jason Ruder, Steve Morrow)

Miglior Scenografia

Black Panther (Hannah Beachler, Jay Hart) WINNER
La Favorita (Fiona Crombie, Alice Felton)
First Man (Nathan Crowley, Kathy Lucas)
Il Ritorno Di Mary Poppins (John Myhre, Gordon Sim)
Roma  (Eugenio Caballero, Bárbara Enríquez)

Migliori Effetti Visivi

Avengers: Infinity War (Dan DeLeeuw, Kelly Port, Russell Earl, Dan Sudick)
Christopher Robin (Christopher Lawrence, Michael Eames, Theo Jones, Chris Corbould)
First Man (Paul Lambert, Ian Hunter, Tristan Myles, J.D. Schwalm) WINNER
Ready Player One (Roger Guyett, Grady Cofer, Matthew E. Butler, David Shirk)
Solo: A Star Wars Story (Rob Bredow, Patrick Tubach, Neal Scanlon, Dominic Tuohy)

Miglior Cortometraggio D’Animazione

Animal Behaviour (Alison Snowden, David Fine)
Bao (Domee Shi) WINNER
Late Afternoon (Louise Bagnall)
One Small Step (Andrew Chesworth, Bobby Pontillas)
Weekends (Trevor Jimenez)

Migliori Costumi

La Ballata Di Buster Scruggs (Mary Zophers)
Black Panther (Ruth Carter) WINNER
La Favorita (Sandy Powell)
Il Ritorno Di Mary Poppins (Sandy Powell)

Mary Queen Of Scots (Alexandra Byrne)

Miglior Trucco

Border (Göran Lundström, Pamela Goldhammer)
Maria Regina Di Scozia (Jenny Shircore, Marc Pitcher, Jessica Brooks)
Vice – L’uomo nell’ombra (Greg Cannom, Kate Biscoe, Patricia Delaney) WINNER

Miglior Montaggio Sonoro

Black Panther (Benjamin A. Burtt, Steve Boeddeker)
Bohemian Rhapsody (John Warhorse, Nina Hartstone) WINNER
First Man (Ai-Ling Lee, Mildred Iatrou Morgan)
A Quiet Place (Ethan Van der Run, Erik Amdahl)
Roma (Sergio Díaz, Skip Lievsay)

Miglior Documentario

Free Solo (Elizabeth Chai Vasarhelyi, Jimmy Chin) WINNER
Hale County This Morning, This Evening (RaMell Ross)
Minding the Gap (Bing Liu)
Of Fathers and Sons (Talal Derki)
RBG (Betsy West, Julie Cohen)

Miglior Cortometraggio Documentario

Black Sheep (Ed Perkins)
End Game (Rob Epstein, Jeffrey Friedman)
Lifeboat (Skye Fitzgerald)
A Night at The Garden (Marshall Curry)
Period. End of Sentence  (Rayka Zehtabchi) WINNER

Continuate a seguirci per scoprire e rivedere insieme i momenti migliori della serata.

Laura Silvestri

Immagine: Movieplayer

 

 

Copia Originale – La Recensione

 

Potrai mai perdonarmi?

Che c’è? Ho detto qualcosa di sbagliato?

Lee Israel è un’esuberante giornalista e scrittrice di biografie di successo; tuttavia, la personale crisi della pagina bianca e la frenesia del mercato editoriale la pongono dinnanzi ad una seria crisi finanziaria.

Per garantirsi la sopravvivenza alla giornata, Lee troverà un singolare modo di fare denaro: falsificare delle lettere di autori famosi.  

CAN YOU EVER FORGIVE ME

Ambientata in una New York confusionaria e trafficata degli anni ’90, Copia Originale (in inglese Can You Ever Forgive Me?) narra la storia di Lee Israel (Melissa McCarthy), autrice di best-seller come The Kilgallen – incluso nella lista dei Best Seller del New York Times -, passata però alla storia come abile truffatrice.

Sin dai primi minuti del film, Lee ci viene presentata come una donna sola, in un appartamento piuttosto disordinato.

Il suo Beyond the Magic è in vendita nelle librerie al prezzo scontato del 75% e la sua gattina di nome Jersey, di punto in bianco, si ammala. Lee dovrà scegliere se sacrificare la sua unica compagna di vita o provare a salvarla, ma per farlo occorre una somma di denaro che lei non possiede.

CAN YOU EVER FORGIVE ME

Grazie al fortuito incontro con Jack Hock (Richard E. Grant), una mente criminale nel corpo di un dandy dagli occhi di cerbiatto, Lee Israel riuscirà a truffare librai e collezionisti della Grande Mela spacciando delle lettere scritte dalla sua Electra 210 per epistole di celebri autori del calibro di Noël Coward, Lillian Hellman e Dorothy Parker.

Tuttavia la fortuna ha un cinico fratello che puntualmente bussa alla porta: il karma.

Sarà questo a cambiare le rosee prospettive dei due rocamboleschi truffaldini.

Copia Originale, diretto da Marielle Heller è tratto dal libro Can You Ever Forgive Me? Memoirs Of A Literary Forgerscritto dalla stessa Isreal alla fine della sua turbolenta causa per frode.

La pellicola ha dei punti di forza che risiedono nella sceneggiatura ricca di ironia di Nicole Holofcener e Jeff Whitty e nella fotografia di una enorme New York piena di flaneures egoisti che condividono solo l’aria che respirano.

CAN YOU EVER FORGIVE ME

È proprio la fotografia, assieme alla scenografia, a farci capire quanto sia dispersiva questa grande città: a Lee Israel viene infatti interdetto l’ingresso in molte librerie newyorkesi ma, allo stesso tempo, le viene concesso di truffare quelle collocate a qualche isolato di distanza.

Ciò che però rende veramente vincente Copia Originale è la prova attoriale di Melissa McCarthy, candidata all’Oscar per questa interpretazione.

Per chi è abituato a vederla in ruoli strappalacrime-dalle-risate, questo film è la prova del nove che attesta che per essere un grande comico bisogna avere una solida conoscenza della tristezza.

“I’m lonely, so lonely when you are out of sight” della I Thought of You Last Night di Jeri Southern sono le parole che accompagnano la protagonista nei primi secondi del film, infatti la Lee Israel della McCarthy ha tutti i tratti di una donna sola, avvolta ormai – probabilmente per via dell’età – in un’aura di cinismo che non risulta mai sgradevole, ma teneramente accettabile.

CAN YOU EVER FORGIVE ME

Una donna come Lee allontana e viene allontanata da molti, soprattutto dagli editori snob e disinteressati ai suoi manoscritti, ma al è contempo avvicinata da personaggi puri come Jack Hock, reietto ai margini della società poiché omosessuale, senzatetto e criminale, e la dolce libraia Anna (Dolly Wells).

Entrambi hanno un modo di osservare Lee e rivolgersi a lei totalmente opposto rispetto a come viene generalmente trattata dall’elite editoriale: i loro toni sono pacati e i loro sguardi sono pieni di amore e ammirazione.

Oltre alla performance della McCarthy, guadagnano altre due (meritate) nomination agli Oscar sia Richard E. Grant come Miglior Attore non protagonista sia Nicole Holofcener e Jeff Whitty, per la Miglior Sceneggiatura.

Copia Originale - Poster

Copia Originale (Can You Ever Forgive Me?) alla fine potrebbe sembrare l’apologia rivolta al mondo da parte della Israel, ma sarebbe bello pensare che la richiesta di perdono sia rivolta ai due amici che, nel bene e nel male, nella complicità o nell’inconsapevolezza, le hanno dimostrato che anche nei periodi più critici non si è soli e si è amati per ciò che si è umanamente, nonostante tutto.

E Lee voleva solo salvare la sua gattina.

Copia Originale sarà al cinema dal 21 Febbraio.

Lucrezia Roviello

Info

Titolo: Copia Originale (Can You Ever Forgive Me?)

Data di uscita: 21 febbraio 2019

Durata: 107’

Regia: Marielle Heller

Con: Melissa McCarthy, Richard E. Grant, 

Dolly Wells, Jane Curtin, 

Ben Falcone

Distribuzione: 20th Century Fox

Copia Originale – L’Intervista A Richard E. Grant

La vera storia dell’autrice Lee Israel raccontata nel film candidato a tre Premi Oscar con Melissa McCarthy e il vincitore del Golden Globe Richard E. Grant

Copia Originale sarà al cinema dal 21 febbraio
distribuito da 20th Century Fox Italia

 

Copia Originale è il film di Marielle Heller con i due candidati al Premio Oscar Melissa McCarthy e Richard E. Grant, già vincitore del Golden Globe come Miglior attore non protagonista in un film drammatico. La pellicola, candidata anche alla statuetta per la Miglior sceneggiatura non originale, è tratta dall’autobiografia Can You Ever Forgive Me? in cui la controversa e misantropa scrittrice Lee Israel racconta come è diventata protagonista di una truffa letteraria nella New York degli anni ’90.

Caustico e al tempo stesso di rara sensibilità – proprio come la protagonista che riuscì a mettersi nei panni di celebrità del mondo letterario e non solo falsificandone le lettere autografate da rivendere a collezionisti -, il film fa brillare i due attori protagonisti. Richard E. Grant veste i panni di Jack Hock, spalla di Lee Israel (Melissa McCarthy) e come lei solo ed emarginato dalla società nonostante la sua vitalità.

«È un film su due personaggi isolati e solitari in una città piena di persone»: così l’attore britannico descrive Copia Originale, aggiungendo «Si può percepire la loro profonda solitudine ma alla fine si trovano e stabiliscono un profondo legame». Per Richard E. Grant, Jack Hock ha la personalità «di un Labrador Retriever. Pensa che piacerà a tutte le persone che incontra, ma a volte viene allontanato ed è solo. È un cocainomane cleptomane ma quando incontra Lee Israel instaurano questa platonica relazione d’amore e odio che secondo me è il cuore stesso di tutta la storia».

 Lee Israel è un’acclamata biografa che, tra gli anni Settanta e Ottanta, ha raggiunto il successo delineando le vite di Katherine Hepburn, Tallulah Bankhead, Estée Lauder e della giornalista Dorothy Kilgallen. Quando si ritrova a far fronte alle difficoltà di pubblicazione, perché ormai fuori dal mercato editoriale, Lee imprime un ardito e irreversibile cambiamento alla sua carriera: indirizza le proprie doti di scrittrice verso il crimine, il furto e l’inganno, con la complicità di Jack, suo amico fedele.

 

Copia Originale - Poster

#CopiaOriginale

La Redazione

Intervista e Materiali Stampa: 20th Century Fox

Schindler’s List – Il Capolavoro Di Spielberg Di Nuovo Al Cinema

Dal 24 al 27 Gennaio sarà di nuovo al cinema a 25 anni dalla sua uscita nelle sale, e in concomitanza con la ricorrenza del Giorno della Memoria, Schindler’s List, uno dei capolavori del regista Steven Spielberg.

Con le musiche di John Williams e la fotografia di Janusz Kaminski, la pellicola vincitrice di 7 Premi Oscar tornerà sul grande schermo per raccontare, ancora una volta, gli orrori delle persecuzioni razziali.

Il film è distribuito dalla Universal Pictures.

Nel cast Liam Neeson, Ralph Fiennes, Ben Kingsley, Caroline Goodall, Jonathan Sagall e Embeth Davidtz.

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Laura Silvestri

 

La Favorita – Antonio Caprarica: Intrighi e Vita A Corte

Il giornalista protagonista dell’esclusivo royal event dedicato al pluripremiato film di Yorgos Lanthimos con la vincitrice del Golden Globe Olivia Colman e i Premi Oscar Rachel Weisz ed Emma Stone.

La Favorita è al cinema dal 24 gennaio distribuito da 20th Century Fox Italia.

Con l’arrivo al cinema del pluripremiato La Favorita, in sala dal 24 gennaio diretto da Yorgos Lanthimos, il giornalista e celebre corrispondente da Londra Antonio Caprarica è stato il protagonista dell’esclusivo royal event dedicato al film, tenutosi la scorsa settimana a Milano al Cinema Odeon.

Tra i massimi esperti di royal family e delle dinamiche di corte, Caprarica ha imparato in oltre trent’anni di lavoro cosa significa far parte di una famiglia reale, quello che si nasconde nelle impenetrabili stanze di Palazzo ed il senso della rigida educazione imposta ai famosi eredi.

Proprio il giornalista ha introdotto la proiezione raccontando aneddoti legati all’etichetta e al vestiario, svelando gli svaghi, i passatempi e ripercorrendo gli intrighi che storicamente hanno sconvolto la corte d’Inghilterra, spostandosi nel tempo, dal regno della Regina Anna – protagonista de La Favorita interpretata da Olivia Colman – a quello di Elisabetta II, ormai divenuta personaggio iconico.

I selezionati ospiti che hanno preso parte all’evento, tra cui Giulia Valentina, Stefano Guerrera, Emma De Longis e le K4U, hanno avuto la possibilità di immergersi nell’atmosfera reale resa inedita dal british tea corner, in cui hanno assaporato una vasta gamma di gusti e miscele per un momento di relax tra chiacchiere e pasticcini. A loro è stato inoltre dedicato un set che riproponeva la sala del trono ed in cui era possibile ottenere un inedito ritratto con indosso una riproduzione della celebre corona reale e il mantello di velluto bordato di ermellino.

«La Favorita è un film straordinario, mette in luce in modo straordinario il nesso tra le vicende e le passioni private delle persone più vicine alla regina e la grande storia, ovvero la sorte dell’intero Paese – ha raccontato Antonio Caprarica -. La Regina Anna era una donna di grande fragilità, proprio com’è nel film, ed era così anche nella realtà storica: una donna fragile che ha avuto il compito di sovrintendere alla nascita dell’Impero Inglese. Perché il regno di Anna, che è spesso ignorato dalla grande Storia, è il regno che stabilisce la supremazia navale britannica. Sara Churchill, interpretata da Rachel Weisz, è una delle donne più intriganti e potenti del XVIII secolo, è un’antenata di Winston Churchill e da lei il nipote ha ereditato le straordinarie doti politiche».

Il film in costume, dodici volte nominato ai BAFTA, è già vincitore di rilevanti premi – tra cui la Coppa Volpi, il Golden Globe e il Critics’ Choice Awards alla protagonista Olivia Colman – è ambientato in Inghilterra all’inizio del XVIII secolo e vanta un cast stellare: al fianco della Colman (Assassinio sull’Orient Express), anche i Premi Oscar Emma Stone (La La Land, Birdman) e Rachel Weisz (The Constant Gardener – La Cospirazione, La Mummia), inoltre Nicholas Hoult (X-Men – Apocalisse, Mad Max: Fury Road) e Joe Alwyn (Bill Lynn – Un giorno da eroe).

“Mentre imperversa la guerra con la Francia, la fragile e instabile Regina Anna (Olivia Colman) siede sul trono inglese ma il regno è di fatto governato da una persona a lei vicina, Lady Sarah (Rachel Weisz). Quando a corte arriva Lady Abigail (Emma Stone), le due sfrutteranno la situazione politica per diventare la favorita della Regina.”

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Comunicato e Materiali Stampa: 20th Century Fox

La Redazione

Green Book – La Recensione

“Ci vuole coraggio per cambiare il cuore delle persone”

Tony “Lip” Vallelonga è un verace italoamericano che accetta di lavorare come autista per tutta la durata del tour – due mesi – del pianista Don Shirley. Fin qui tutto nella norma, se non fosse che siamo nel 1962, Don Shirley è di origine afroamericana, e il tour percorrerà il profondo sud degli Stati Uniti proprio negli anni di maggiore intolleranza razziale. 

Green Book

Fresco di 5 nomination agli Oscar e diretto da Peter Farrelly, Green Book è un film on the road che affonda le proprie radici nella società americana dei primi anni ’60, spesso gretta e per niente consapevole dei propri pregiudizi. Nick Vallelonga ha voluto in qualche modo omaggiare il padre, consegnandoci la vera storia di ciò che Tony (conosciuto per essere comparso nei gangster movies più iconici come Il Padrino o Quei bravi ragazzi) ha vissuto in quel viaggio col Dr. Don Shirley – un viaggio che lo ha portato a ribaltare completamente ogni suo punto di vista.

Siamo nel Bronx, nel 1962. Tony “Lip” Vallelonga (Viggo Mortensen, l’indimenticabile Aragorn nel Signore degli Anelli) si trova in cerca di lavoro dopo la chiusura del Copacabana, noto club di New York. Tony però è uno che riesce a cavarsela in qualsiasi situazione grazie alla sua faccia tosta, che questa volta lo porterà a trovare un lavoro ben pagato come autista per un certo Dr. Shirley (Mahershala Ali, premio Oscar per Moonlight). 

“Doc” si rivela essere un musicista facoltoso, distinto, elegante, colto… e di colore; “Lip” invece è rumoroso, sempre intento a mangiare, ignorante e decisamente poco fine. Ogni sera Doc si esibisce in una tappa diversa del suo tour, e quando suona il piano è in grado di ammaliare con il suo stile unico e raffinato, così diverso da quello “dei neri”. Pur non essendo il massimo della discrezione, Lip è molto disponibile, pronto a diventare anche guardia del corpo quando necessario, specie per il giusto compenso. Ma dietro l’italoamericano tosto e faccendiere c’è un uomo di gran cuore, che ogni sera scrive alla moglie (con l’aiuto di Doc), e che farebbe di tutto per la sua famiglia. 

Green Book

Il tour di Don Shirley porterà i due faccia a faccia con l’America più razzista e ipocrita, dove uno di colore può fare della bella musica ma non ha il permesso di sedere a tavola con altri bianchi, né di usare il loro stesso bagno. Mentre Doc aiuta l’autista ad esprimersi al meglio nelle sue lettere, Lip apre gli occhi sulla realtà che lo circonda, fatta di discriminazione e ostracizzazione del diverso. Impareranno tanto l’uno dall’altro, ma ancor di più saranno spinti a guardarsi dentro, e a capire molte cose di loro stessi.

Il “Green Book” (libro verde) è una “guida turistica” scritta per chi non vuole avere problemi in territori dove il solo atto di passeggiare a tarda sera con un colore di pelle troppo scuro costituisce reato. Verde è il colore brillante dell’auto che Lip si trova a guidare, verde è il colore della pietra che ruba come “portafortuna”; verde è anche e soprattutto il colore della speranza. E allora forse riusciamo a capire cosa ha spinto Dr. Shirley ad organizzare questo discutibile tour nel Profondo Sud: perché “ci vuole coraggio per cambiare il cuore delle persone”, e ci vuole coraggio per affrontare i demoni di una società che ad oggi non è cambiata poi tanto. 

Per quanto non siano affatto similari nei toni e nei presupposti, Green Book condivide un interessante punto di vista implicito con un altro titolo assai rilevante in questa awards season: Roma di Alfonso Cuarón. Il punto di vista in questione – non direttamente percepibile a livello narrativo – è quello dell’Amarcord di bambini ormai cresciuti, che si guardano indietro tornando ai momenti cardine – nel primo caso attraverso i racconti di Tony Vallelonga al figlio, nel secondo vissuti in prima persona dal regista – fondamentali nella costruzione della persona che sarebbero poi diventati. 

GREEN BOOK

È poi un sentimento comune a legare ulteriormente i due film: l’importanza di riuscire a trasmettere e donare – tanto quanto imparare e ricevere – quando ci si relaziona con altre realtà sociali o culturali. Forse ancora più importante è la dignità, saperla mantenere qualsiasi cosa accada e nonostante tutto. Sia Cleo (la domestica protagonista di Roma) che Doc, nonostante il contesto ostile che tenta di buttarli giù, mostrano davanti ai nostri occhi una fierezza quasi altera, bella in quanto pura ed istintiva.

Un’ultima doverosa menzione va a Viggo Mortensen e Mahershala Ali, con le loro ottime interpretazioni: Mortensen sorprende con il suo italiano forse un po’ imperfetto, ma assolutamente disinvolto, e dona vita ad un personaggio portatore sano di stereotipi rendendolo umanamente simpatico; Ali, attinge ad una piccola dose di inquietudine residua da Moonlight, e la rende visibile in Doc, di cui non si può far altro che rimanerne affascinati.

Alla fine dei giochi, rimane una deliziosa pellicola dalle tinte leggere, brillante e mai banale, una commedia che ci viene facile immaginare in un prossimo futuro annoverata tra i cult più amati.

Green Book

Green Book sarà dal 31 Gennaio al cinema.

Cristiana Carta

 

Info

Titolo: Green Book

Durata: 130’

Regia: Peter Farrelly

Data di uscita: 31 gennaio 2019

Con: 

Viggo Mortensen, Mahershala Ali, 
Linda Cardellini, Sebastian Maniscalco, 
Dimiter D. Marinov

Distribuzione: Eagle Pictures, Leone Film Group